Smartphone radioattivi, non solo iPhone 12: qui la lista completa

Dopo lo smartphone di punta della Apple, l’ente francese delle telecomunicazioni mette al bando questi altri dispositivi molto diffusi.

Quello del rapporto tra onde elettromagnetiche e smartphone rappresenta un tema non sufficientemente dibattuto in pubblico. Forse perché, in fondo, poco se ne conosce in termini generali. Con ciò non significa che una cospicua parte dell’opinione pubblica non soltanto non conosca gli elementi, almeno in linea di massima, della questione declinata fondamentalmente sotto il profilo scientifico, ma che non ne sia coinvolta in prima persona.

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Dopo lo scandalo iPhone 12 anche altri cellulari rientrano nella lista nera – grantennistoscana.it

È vero che lo smartphone resta ben stretto nelle mani del suo utente senza percepire tutto sommato una parvenza di emergenza (soprattutto sulla salute), ma nella realtà emergono qua e là circostanze di protesta da parte della cittadinanza, la quale, spesso in veste di genitori, si ritrova a manifestare per l’installazione di un’antenna-ripetitore per la trasmissione del segnale dei cellulari. Insomma, anche se spesso mancano i dati alla mano, la percezione di pericolo, scaturita dalla vicinanza di fonti elettroniche, è fortissima.

Smartphone radioattivi: dopo il caso dell’iPhone 12, al bando altri modelli

Non è facile coniugare la soddisfazione di un buon segnale captato dal proprio telefono cellulare e la questione sui possibili danni sulla propria salute. Qualche sospetto in più sta sorgendo con la potenza sprigionata dalla tecnologia 5G, in grado di alimentare le nuove logiche della domotica, dell’Internet of Things, di tanta intelligenza artificiale; il tutto mentre già si parla di un prossimo esordio del 6G, la tecnologia che si spingerà ben oltre gli orizzonti della telefonia mobile.

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Ecco la lista completa da cui riguardarvi – grantennistoscana.it

Eppure, nei regolamenti degli enti nazionali preposti alle telecomunicazioni, esistono norme e soglie che limitano la potenza del segnale. O meglio, pongono un limite all’intensità del segnale emessa dallo smartphone. Il caso più recente ha visto la Francia, con la sua ANFR, l’organismo di vigilanza nell’ambito dell’elettromagnetismo, mettere all’indice e richiedere il ritiro dal mercato di un dispositivo di successo come lo smartphone iPhone 12 della Apple.

I test hanno rilevato, su circa cinquanta modelli, il superamento del tasso di assorbimento specifico (SAR) rispetto ai limiti di legge. L’autorità di regolamentazione ha rilevato ha inscritto nel suo registro, smartphone come il Galaxy Note 10 Plus e il Galaxy Z Flip 5G della Samsung, lo Xiaomi Poco X3 e il Motorola Edge. A preoccupare sono le radiazioni RF del segnale di chiamata, le stesse che permettono di vedere agevolmente un video su YouTube o di ascoltare senza disturbi la musica da bluetooth.

Test falliti anche per gli smartphone Hisense Infinity H30 e Gigaset GX290. Le società produttrici non si danno però per vinte: l’Apple, per esempio, ha comunicato che rilascerà presto un aggiornamento del software per adeguare i dispositivi ai limiti richiesti. Con qualche tono polemico, la stessa azienda di Cupertino ha precisato che il superamento del protocollo non fa insorgere problemi di sicurezza verso gli utenti; sono i limiti dell’ANFR a peccare di rigida severità.

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