Il sogno di entrare in politica è sempre più frequente, anche perché così si ha modo di essere attori protagonisti.
Oggi potremmo pensare che sia un privilegio di pochi poter governare l’Italia, ma non è affatto così, perché chiunque, seguendo il percorso giusto, può davvero aspirare a diventare Premier.
Anche perché la bella notizia è che non ci sono passaggi obbligati, o almeno non del tutto. Fare il politico, oltre ad essere un lavoro affascinante, è una vera e propria vocazione e come tale può trovare diverse vie per trasformarsi in realtà.
Ma scendendo nel concreto, potremmo davvero chiederci: come si fa a diventare dei politici? Ecco i suggerimenti e i consigli che arrivano da esperti dell’Università.
Quali sono gli studi necessari per entrare in politica
Come detto, per essere un buon politico occorre sicuramente un’ottima istruzione di base, e chi desidera abbracciare questa carriera dovrà scegliere la specializzazione ma anche gli studi paralleli.
Si potranno avere chance ovviamente perseguendo una Laurea in Scienze politiche e poi fare corsi, della durata di 2 o 3 anni su relazioni internazionali. Sicuramente tutte le Lauree in ambito economico, giuridico, politologico, sociologico, storico o linguistico fanno da base perfetta, anche perché il politico può davvero occuparsi e gestire molti settori.
Naturalmente, chi desidera fare il politico per professione dovrà avere attitudine personale, e una grande passione e interesse per il lato economico, giuridico, sociale, fiscale e amministrativo di tutto ciò che riguarda il popolo. Non dimentichiamo, poi, che fondamentale è acquisire grandi abilità comunicative, fattore indispensabile per porsi di fronte alle scelte dei cittadini.
Come si inizia a fare politica
Il ruolo di un amministratore del popolo è davvero ricco di mille sfumature e non basta certo una Laurea o specializzazione per diventare automaticamente un politico di ruolo.
Sicuramente chi ha questa passione la matura nel tempo, ma fin da giovane. Uno dei modi per comprendere come funzionano i meccanismi della politica è certamente quello di cominciare ad occuparsi delle questioni del proprio Comune.
Partecipare alle riunioni dei Consigli Comunali è indubbiamente istruttivo e inoltre permette di capire come la politica si approccia ai bisogni dei cittadini e del territorio. A seconda poi della propria vocazione si potrà iniziare a frequentare un partito politico e iscriversi.
Una volta entrato a far parte di una realtà politica, magari mentre si continua a studiare, si potrà partecipare alle riunioni, dibattiti, assemblee, e cominciare concretamente a dare il proprio contributo.
Chi si pone degli obiettivi da raggiungere in questo senso impara certamente molto, inoltre comincia a scrivere quello che sarà il suo “curriculum politico”. Infatti per arrivare in alto è necessario lavorare sodo, come per tutti gli altri mestieri.
Partiti e associazioni, gli step per cominciare a fare politica
Abbiamo detto che il mestiere di politico è davvero molto complesso. Chi desidera entrare in questo mondo dovrà imparare a capire gli intricati meccanismi che lo governano.
Oltre alla conoscenza scolastica e alla formazione continua serve maturare alcune capacità. La comunicazione è essenziale, ma è necessario anche sviluppare empatia, capire le tecniche di ascolto, e sapere cosa significa essere un leader. Non da ultimo, è importantissimo capire come intrattenere i rapporti coi colleghi, che come abbiamo visto spesso sono caratterizzati da intrighi, colpi di scena, tradimenti e voltafaccia.
Scendendo invece nel pratico, per diventare un politico occorre partire dalle “piccole” realtà, come appunto il Consiglio Comunale. Ma anche iscriversi ad un partito o ad una associazione. Ne esistono davvero molte e con obiettivi e mission diverse.
I progetti delle associazioni possono essere volti ad aiutare la comunità oppure i popoli di altri Paesi. I progetti di utilità sociale sono un’ottima occasione per capire una parte di mondo e di realtà che spesso viene ignorata.
Solamente dopo aver fatto quella che si chiama “gavetta” e dopo aver terminato gli studi si potrà cominciare a candidarsi. Non parliamo solamente di elezioni nazionali, ma di tutte quelle locali, comunali e regionali: step tutti importantissimi. È ovvio che il soggetto attivo politicamente potrà cominciare a studiare la sua campagna elettorale. Che significa raccontarsi e dimostrare ai cittadini che è la persona giusta per ciò che chiedono. Saper redigere un programma concreto e proporlo al popolo è una delle primissime grandi sfide da superare.
Per arrivare a lavorare come politico si deve lavorare sempre, in molti ambiti. Per prima cosa si deve cominciare a tessere le relazioni utili già molti anni prima dell’ipotetico arrivo in Parlamento. Ecco perché non si tratta di un mestiere qualunque. Ma solamente mettendosi in gioco e lavorando sodo per molti anni si potrà ottenere la fiducia dei cittadini e quindi ciò che si desidera nella scalata al successo.