Se volete donare somme denaro ai vostri figli senza avere problemi di natura fiscale, dove conoscere bene quelle che sono le nuove regole.
Dare la paghetta, o mancia settimanale, ai propri figli ancora giovani che magari non lavorano ma sono impegnati nello studio, è molto importante se si vuole insegnare loro come si gestiscono i soldi. Senza parlare di come prendere confidenza con questo strumento già in giovane età possa permettere loro di capirne appieno l’importanza.
Consegnare nelle mani dei figli le giuste quantità di denaro può aiutarli responsabilizzarli. In modo tale che quando saranno loro gli adulti del domani avranno una concezione corretta di quella che l’utilità del denaro. Al contrario, consegnare nelle mani dei più piccoli grandi quantità di denaro, rischia di fare l’effetto opposto. Rendendo loro dei grandi con una concezione sbagliata di questo mezzo.
Insomma, va bene dare i soldi ai giovani purché sia fatto con responsabilità. Anche perché molto presto verranno inserite delle regole che rischiano di stravolgere completamente il rapporto tra i genitori e i figli. Almeno per quanto concerne l’aspetto economico, quello prettamente legato al trasferimento di denaro: nuove sentenze stanno per fare il loro ingresso in scena.
Donazione soldi genitori-figli: come comportarsi quando in ballo ci sono grandi quantità di denaro
In Italia non esiste una legge che preveda controlli quando si tratta di consegnare nelle mani dei propri figli piccole quantità di denaro. In quel caso non è assolutamente necessario inserire nella trattativa figure specifiche come quella dei notai. Tuttavia, le cose cambiano quando ci sono in ballo grandi quantità di denaro.
Se ad esempio la vostra famiglia ha venduto una casa e volete trasferire una parte di quel denaro nelle casse dei vostri figli minori, avrete necessariamente bisogno di un atto notarile che convalidi il trasferimento di denaro e in più vi serviranno anche due testimoni.
Il quel caso la cessione di denaro, sulla quale verrà applicata un’imposta sulla donazione, dovrà quindi essere regolarizzata a norma di legge. L’imposta che dovrà essere pagata allo Stato per la transazione può variare a seconda del soggetto, in questo caso del parente, che ha ricevuto la quantità di denaro in questione.
Andando dal 4% per quanto riguarda i figli, fino ad aumentare fino al 6% per quanto concerni gli altri membri del nucleo famigliare. Non sarà perciò possibile spostare grandi quantità di soldi senza fare allo stesso tempo i conti con queste procedure. Il rischio è quello di andare in contro a pesanti sanzioni.
Revocare la donazione attraverso il tribunale è possibile: cosa prevede la legge
Esiste però anche la possibilità di rivolgersi al tribunale per chiedere che la donazione fatta venga revocata. In quel caso è però necessario che il giudice abbia sottomano tutti gli elementi necessari per appellarsi all’ingratitudine dei figli.
Proprio qualche tempo fa la Corte d’Appello di Bologna ha stabilito che per applicare tale revoca dev’essere stato fatto un danno alla parte cedente e deve esserci anche un pregiudizio grave relativo alla situazione economica dello stesso. Insomma, le regole per quanto riguarda la donazione di denaro sono diventate più ferree e alcune hanno anche avuto degli spiacevoli risvolti che si sono consumati in tribunale.
Purtroppo, però, con i soldi non si scherza e quando in ballo ce ne sono tanti è possibile fare i conti con scenari di qualsiasi genere. Se avevate intenzione di dare grandi quantità di soldi a dei vostri parenti, ora sapete cosa dovete fare e cosa dovete evitare per non rischiare di avere guai con il Fisco.