Forse non lo sai, ma uno degli errori madornali che compiamo riguarda proprio questi prodotti scaduti quando li buttiamo.
Dopo anni e anni di gestione incontrollata dello smaltimento dei rifiuti, da ormai alcuni anni si sono adottate diverse politiche che sostengono massicciamente una corretta educazione civica che passa anche per la tutela dell’ambiente. E così, una volta compreso che la plastica impiega 100 anni per degradarsi e che il numero di spazzatura prodotta pro capite sarebbe diventato a lungo andare davvero insostenibile per la salute del nostro Pianeta, si è compreso l’importanza della raccolta differenziata.
Tramite questo primo passaggio da parte dei cittadini, infatti, è possibile riciclare in seguito chili su chili non solo di plastica, ma anche di carta, vetro e alluminio così che possano avere una seconda vita senza inquinare più l’ambiente. Insomma, col tempo si è compreso come anche i rifiuti possano essere una risorsa se si cambia prospettiva. Purtroppo però non è sempre possibile riciclare tutto. In tal ottica, il residuo indifferenziato – ovvero scontrini, assorbenti, carta sporca, ceramica, cotone e tanto altro ancora – va smaltito o in un termovalorizzatore o in un impianto in cui si produce il combustibile ottenuto proprio dai rifiuti.
Non è sempre semplice però capire cosa si possa riciclare e cosa no. Fino a che, infatti, si tratta di carta, plastica e vetro, diciamo pure come non ci siano problemi di alcun tipo, proprio perché questi tre materiali sono alla base delle pratiche di riciclo corretto. Ma non è detto comunque che tutta la plastica, ad esempio, possa finire indistintamente nel mastello dedicato a priori. Molto, insomma, dipende anche dal contenuto che decreta quindi la sostenibilità o meno del materiale in quella circostanza. Ed è qui che entrano in gioco i trucchi e non solo.
La cosmesi riguarda così tanti prodotti sul mercato, che la potremmo definire un mondo a parte sia in termini di volumi – pensa infatti a quanti rossetti o ancora smalti vengono prodotti dalle aziende e dai brand più importanti ogni singolo anno – che di smaltimento una volta che questi finiscono o peggio sono scaduti. Di certo, l’idea di usare a oltranza mascara, blush e matita labbra anche ben oltre la loro data di scadenza non è per nulla buona, né una pratica “ecologica” fai da te sostenibile, almeno per la salute della nostra pelle.
Nello specifico, infatti, le scadenze che troviamo sulle confezioni, come 6, 9 o 12 mesi, dopo l’apertura hanno una loro ragion d’essere che spesso e volentieri si ignora. Ora, capiamo bene come separarsi da un rossetto costoso o che ancora conferisce il giusto colorito all’incarnato non sia per nulla semplice. Ciò non toglie tuttavia che truccarsi con prodotti scaduti resti comunque una di quelle cattive abitudini che si dovrebbero piano piano eliminare. Anche perché la pelle del viso è una delle zone più vulnerabili e sensibili del nostro corpo. Va da sé quindi che si dovrebbe trattare con una certa cura che scompare però magicamente quando parliamo di make up.
E giusto per rendere l’idea dell’uso di trucchi scaduti, se non si fa attenzione questi possono causare tra le altre cose alcune reazioni avverse come:
Ma non solo. Nel caso in cui, infatti, lo scovolino del mascara o il fondotinta abbia anche qualche accenno di muffa, si potrebbero sviluppare delle serie reazioni allergiche e danni alle vie respiratorie. E poi, come se non bastasse, oltre ai problemi di salute, c’è un altro aspetto importantissimo da non sottovalutare.
I trucchi scaduti, infatti, sono pieni, ma proprio pieni, di batteri. E la pelle per “ribellarsi” al loro utilizzo si difende proprio con la comparsa di foruncoli sulle guance e sul mento. Insomma, non proprio il massimo. Ecco perché, una volta superata la data di scadenza, sarebbe sempre buttare via qualsiasi tipo di cosmetico. Ma dove esattamente?
Partiamo intanto da una piccola, ma fondamentale, premessa: che sia un correttore o un’illuminante liquido o ancora una crema detergente, non si devono mai buttare i cosmetici nei lavandini o nel gabinetto. I danni legati a questa cattiva pratica sono davvero enormi. Trattandosi, infatti, di prodotti composti – anche se in minima parte in alcune circostanze – da sostanze petrolchimiche, queste possono inquinare le falde acquifere. E poi magari sfociano in mare creando così non pochi problemi al nostro ecosistema. Detto questo, vediamo insieme come riciclare correttamente tutti i prodotti di cosmesi che si trovano nelle nostre case partendo dal primo!
TINTA PER CAPELLI
Perfetta per qualche ritocco casalingo quando la crescita comincia a essere fin troppo evidente, i contenitori della tinta per capelli vanno buttati negli appositi cassonetti di raccolta dei farmaci scaduti oppure nei contenitori all’interno delle isole ecologiche. Come dicevamo prima, anche se si tratta di contenitori di plastica, il contenuto inibisce lo smaltimento “classico” proprio per la presenza di sostanze petrolchimiche.
SMALTI
Non è ancora chiaro perché lo smalto dei piedi resista a qualsiasi intemperia o incidente mentre quello delle mani vada via anche con una leggerezza brezza estiva. Fatto sta che non si deve poi buttare in nessun caso il contenitore nel vetro. Anche i contenitori dello smalto, infatti, vanno smaltiti nei cassonetti destinati alla raccolta dei farmaci scaduti.
DETERGENTI
Il discorso cambia nel caso dei contenitori dei detergenti. Questi, infatti, si possono smaltire correttamente a seconda del materiale con cui sono stati realizzati. L’importante però è prima lavarli per bene per eliminare qualsiasi traccia residua.
CREMA IDRATANTE, DEODORANTE STICK
Per quanto riguarda invece la creme idratanti, i deodoranti stick o ancora la lacca, questi si possono smaltire sempre nella plastica o nel vetro in base al materiale. Anche in questo caso però, è fondamentale prima ripulire i contenitori per bene.
LACCA, SCHIUMA DA BARBA E DEODORANTI SPRAY
Se ha avuto sempre dei dubbi sul corretto smaltimento di lacca, schiuma da barba e deodoranti spray, diciamo pure come non sia stata per ora una buona idea buttare i contenitori nell’indifferenziata. Questi infatti possono inquinare anche tanto.
Per quanto anche in questo caso i contenitori siano in vetro, plastica e metallo, riportano dei simboli o delle diciture incontrovertibili legati proprio alla tossicità o alla pericolosità del prodotto in questione. Cosa fare allora? Meglio gettarli nelle apposite isole ecologiche per garantire il loro corretto smaltimento.
ACQUA OSSIGENATA
E infine, siamo arrivati all’ultimo prodotto della nostra lista. Per quanto ci sia scritto “acqua” però, di certo non si può buttare l’acqua ossigenata nel lavandino. Trattandosi di un prodotto inquinante, si deve smaltire nel contenitore apposito che si può trovare all’interno delle isole ecologiche. L’ambiente ti ringrazierà!
PRODOTTI MAKE UP
Che sia un rossetto, un mascara o ancora una cipria, poco cambia. Tutti i prodotti per il make up si gettano nel sacco per la raccolta indifferenziata proprio perché assemblati con materiali diversi.
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