Terribile scoperta quella delle autorità in alcune delle spiagge italiane più battute. Ecco quali sono gli stabilimenti coinvolti
Siamo finalmente ad agosto e questo, per molte famiglie italiane, significa che è giunto il tanto atteso momento delle ferie. Se c’è chi ama andare in montagna, percorrendo sentieri immersi tra i boschi e godendo dei bei panorami che offre, tanti altri godono invece dello scoprire le più belle città d’arte, mentre c’è chi sceglie invece di andare al mare. Quest’ultima è la scelta preferita dalla maggior parte delle famiglie italiane, che trascorrono qualche giorno facendo il bagno e prendendo il sole. Se anche voi siete di questa scuola di pensiero, ecco quali sono le spiagge coinvolte nelle terribili scoperte dei Carabinieri.
Ebbene sì, proprio in Italia i Carabinieri hanno effettuato delle terribili scoperte in alcune delle spiagge più belle e più frequentate durante i mesi estivi. Per quanto non faccia piacere scoprirlo, è sicuramente importante verificare che gli stabilimenti presso i quali trascorriamo le vacanze siano in regola, poiché ne va sia della qualità della vacanza che della propria salute soprattutto se c’è di mezzo la preparazione del cibo: ecco quindi le regioni e i lidi coinvolti.
L’indagine dei Carabinieri dei Nas: sanzioni per oltre 290mila euro
In accordo con il Ministero della Salute, i Carabinieri dei Nas hanno controllato centinaia di villaggi turistici e stabilimenti balneari per verificare le condizioni igienico-sanitarie delle strutture e ciò che hanno scoperto è incredibile: su 838 controlli, 257 sono quelli che hanno presentato irregolarità, con una percentuale del 31% sul totale.
Di fatto il numero è altissimo: significa che circa un italiano su tre, quando va in vacanza, si trova presso strutture con blatte, alimenti scaduti e conservati male e condizione igienico-sanitarie scarsissime. Sono quindi scattate sanzioni penali ed amministrative, con l’imposizione a 20 lidi di chiudere immediatamente e più di 290mila euro di multe.
Le violazioni più frequenti sono le carenze igieniche dei diversi ambienti tra cui i servizi igienici, i locali in cui vengono preparati i pasti e gli spogliatoi destinati ai bagnanti. Otto stabilimenti su tutti quelli controllati hanno addirittura segnalato l’assenza dell’autorizzazione a lavorare e a distribuire il cibo, mentre in merito alle criticità strutturali e igieniche delle cucine e delle zone ristorative si segnala un valore economico di oltre 4 milioni di euro.
Altro punto è la carenza della sicurezza sui luoghi di lavoro in relazione sia ai dipendenti che ai consumatori, con derattizzazioni, sanificazioni e pulizie poco frequenti o del tutto assenti: la quantità di alimenti scaduti, senza tracciabilità o conservati in pessimo stato che è stata sequestrata dalle autorità ammonta a più di 2 tonnellate.
Ecco le regioni coinvolte nelle indagini
Iniziando dal sud Italia, spicca la Sicilia soprattutto per il sequestro di alimenti a rischio: nella città di Catania, in uno stabilimento balneare, i Carabinieri hanno riscontrato 90 litri d’olio di oliva conservato in contenitori senza etichetta e in evidente stato di irrancidimento. Segnalata anche della carne in cattivo stato e congelata in modo abusivo. Coinvolta anche la città di Caltanissetta, nella cui provincia le autorità hanno chiuso un lido a causa dell’assenza delle autorizzazioni necessarie alla sua apertura.
Anche in Puglia tremende scoperte: qui è stato chiuso un bar/ristorante ed anche un deposito alimentare a causa dell’assenza, in entrambi i casi, delle autorizzazioni necessarie. Le province coinvolte sono quelle di Taranto e di Brindisi, dove il valore delle infrastrutture coinvolte nei provvedimenti ammonta a più di 300mila euro. A Taranto, inoltre, uno stabilimento balneare con bar è stato sospeso a causa delle scarse condizioni igieniche.
Risalendo in Campania, qui i Carabinieri hanno posto sotto sequestro 350 kg di prodotti alimentari poiché privi dell’indicazione di rintracciabilità: si tratta di carne, pesce e preparati di gastronomia. In un lido di Napoli è stata anche sospesa l’attività di somministrazione alimentare a causa dell’assenza dei requisiti igienico-sanitari: qui i Carabinieri hanno trovato insetti alati ed ambienti sporchi e malmessi. Situazione analoga quella della Calabria, dove nella provincia di Reggio uno stabilimento ha promosso un evento danzante nella struttura senza alcun requisito ed autorizzazione pregressa. Durante le indagini, si è scoperto che ogni sera questo locale diventava una vera e propria discoteca del tutto abusiva.
Anche in una regione del centro Italia, però, brutte scoperte. Stiamo parlando della Toscana ed, in particolar modo, della città di Livorno. Qui i Carabinieri hanno chiuso due ristoranti annessi a stabilimenti balneari a causa della sporcizia riscontrata in ogni ambiente, dalla cucina alla sala da pranzo. Da segnalare, purtroppo, blatte morte sul pavimento ed insetti di ogni tipo.