Ecco cosa puoi fare e cosa invece no per capire se la persona amata ti tradisce. Attenzione a non passare dalla parte del torto.
Il tradimento è qualcosa che ci ferisce e ci umilia. Quando si sospetta l’infedeltà i sentimenti che si accavallano nella mente possono essere davvero dolorosi. In questi casi si vuole soltanto sapere la verità anche se può fare male. “Non sono turbato perché mi hai tradito, ma perché non potrò più fidarmi di te!” tuonava Jim Morrison.
Ma il tumulto dei nostri sentimenti deve anche confrontarsi con le leggi, perché se è vero che chi viene tradito ha tutto il diritto di sapere la verità, è vero anche che ci sono delle norme che vanno rispettate.
Quando una donna teme di essere tradita può facilmente pedinare il suo uomo. Allo stesso modo colui che tema l’infedeltà potrebbe lasciare una webcam o un registratore nella camera da letto o assumere un investigatore privato. Oltre ad una questione di sentimenti e di dolore, ce n’è anche una economica, perché chi tradisce è poi tenuto agli alimenti.
Ma questo genere di comportamenti sono accettabili dal punto di vista legale oppure no? La legge, anche se può sembrare strano, in alcuni casi consente delle attività di vero e proprio spionaggio.
Ad esempio la giurisprudenza ritiene che pedinare una persona può essere considerato legale quando non la si metta in allarme e ciò non costituisca una molestia. Dunque il marito che pedina la moglie ma non lo fa suscitandole un senso di paura o di inquietudine non commette reato.
Se invece questi pedinamenti fossero percepibili e la persona seguita si sentisse minacciata e limitata nella sua capacità di autodeterminarsi, ecco che questo sarebbe un reato penale.
Il pedinamento è lecito sia quando è fatto dal partner che quando quest’ultimo deleghi un’altra persona come un investigatore privato. Ma quando si viene traditi molto spesso si vuole un reportage fotografico anche per questioni legali come possono essere quelle degli alimenti. Anche in questo caso la legge è molto chiara.
Foto e video sono consentiti soltanto se ciò che viene immortalato avvenga in luogo pubblico. L’infedeltà del partner che si consuma in un luogo pubblico può essere ripresa o fotografata, ma se si cerca di effettuare riprese all’interno di un hotel o di una casa privata, ecco che si commette un reato.
La legge chiarisce che l’infedeltà è sanzionata nel caso di matrimonio o unione civile. In questi casi il coniuge infedele perde i diritti successori e anche i diritti al mantenimento. Invece la questione è completamente diversa se parliamo delle unioni di fatto: in questo caso il tradimento non prevede sanzione.
Lasciare una microspia o un GPS all’interno di un’automobile per poter ascoltare i discorsi o geolocalizzare i movimenti secondo la Cassazione è reato. In questo caso si tratta di interferenze nell’altrui vita privata e non sono ammissibili.
Dunque il coniuge può pedinare il partner, ma non può geolocalizzarlo: sembra una sfumatura, ma per la giurisprudenza attuale è un discrimine da non superare. Veniamo alla questione delle registrazioni.
La legge in materia stabilisce che registrare una conversazione all’insaputa di chi la pone in essere non è vietato, ma lasciare un registratore e allontanarsi rende la condotta illecita.
Dunque il marito che voglia registrare le conversazioni della moglie a sua insaputa deve essere fisicamente presente e non può lasciare il registratore e poi tornare a riprenderlo.
Tra l’altro chi effettua la registrazione non deve trovarsi in un luogo privato. Quindi se il marito vuole registrare una conversazione che sta avendo con la moglie può farlo persino se la moglie ignora che lui stia registrando, ma non può lasciare un apparecchio atto alla registrazione in una stanza e andare via. Qualsiasi dispositivo che possa controllare il cellulare o le email è vietato e chi utilizza strumenti elettronici o software di questo genere commette un reato.
Chi pone in essere questi comportamenti, come abbiamo accennato, spesso sta cercando delle prove da utilizzare in giudizio. Tuttavia se il materiale viene acquisito in modo illecito, non solo si starà commettendo un reato, ma la prova sarebbe anche inutilizzabile nel processo. In sostanza il giudice non potrà tenere conto di quelle prove che sono state acquisite violando la legge. Questo nella pratica può capitare spesso.
Il coniuge cerca di procurarsi delle prove per “incastrare” il partner, ma poi non soltanto queste rischiano di essere inutilizzabili in giudizio ma si può anche essere querelati per questa attività.
Lasciamo perdere, dunque, impulsi estemporanei e pericolosi e consigliamoci con un legale che ci spiegherà come tutelare i nostri diritti senza violare la legge e rischiare inutilmente.
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