In Italia le nozze stanno diventando un fenomeno di élite, per pochi facoltosi? Il conto dei costi sembra puntare in questa direzione.
Tutto costa sempre di più: abiti, cerimonia, ricevimento, viaggio di nozze. Vediamo quanto bisogna spendere per sposarsi nel nostro Paese.
Come si sa, l’Italia è in piena crisi demografica. Si vive sempre più a lungo e si nasce sempre di meno. Il nostro Paese è quinto al mondo per aspettativa di vita con una media di 84,01 anni (81.9 per gli uomini e 85,97 per le donne).
Al tempo stesso però le nascite continuano a far segnare record negativi: nel 2022 si è registrato il minimo storico, con 339 mila nuovi nati a fronte di 700 mila morti. Nell’ultimo decennio la popolazione italiana è diminuita di un milione e mezzo di persone. Dal 2008 le nascite sono calate del 30% e a diminuire sono state soprattutto le nascite all’interno del matrimonio: quasi 20 mila in meno rispetto al 2020 e 223 mila in meno a confronto col 2008 (-48,2%), praticamente dimezzate.
Matrimoni in picchiata, anche per i costi delle nozze?
Un crollo verticale dovuto anche al fortissimo calo dei matrimoni, in picchiata fino al 2014 (189.765 matrimoni contro i 246.613 del 2008) per poi proseguire in maniera altalenante. In mezzo ci si è messa anche la pandemia, che ha spinto molti a posticipare o a rinunciare proprio alle nozze. Risultato: matrimoni dimezzati (-47,4%).
Il gelido vento dell’inverno demografico non accenna dunque a placarsi nel nostro Paese. Un peso decisivo nella decapitazione dei matrimoni lo giocano sicuramente i fattori demografici: l’età media delle donne italiane alla nascita del primo figlio è arrivata a 31,6 anni, la fascia di popolazione tra i 18 e 40 è calata del 21% tra 2004 e 2021.
Ma incide sicuramente anche il fatto che il costo del matrimonio stesso si sia fatto col tempo sempre più oneroso da sostenere, costringendo così le famiglie a sobbarcarsi spese notevoli in un tempo di crisi economica. Lo afferma un’analisi di Moneyfarm, piattaforma specializzata nella consulenza finanziaria indipendente.
Quanto costa sposarsi in Italia
Se fosse solo per scambiarsi le fedi e adempiere ai doveri imposti dalla burocrazia il budget per organizzare un matrimonio tutto sommato sarebbe abbordabile: poche centinaia di euro e la cosa sarebbe fatta, ricorda Moneyfarm.
Ma anche in Italia, come riscontrato negli Usa, il matrimonio sta diventando uno status symbol, un indicatore di benessere. Dunque la sobrietà non appare l’opzione preferita delle coppie che scelgono di sposarsi.
In Italia il costo medio di un matrimonio – con variazioni in base alla località e al periodo dell’anno in cui ci si sposa – si aggira intorno ai 25 mila euro per una cerimonia con un centinaio di invitati. Per i più sobri si arriva sotto i 10 mila euro tagliando della metà il numero degli invitati. Per chi non bada a spese il costo può volare anche sopra i 70 mila euro. A incidere di più sul costo totale del matrimonio sono soprattutto le spese sostenute per gli invitati (56%), ricevimento (19%), abiti (18%) e cerimonia (8%).
Spese per location, catering e abiti degli sposi
Importante è la spesa per affittare la location: di solito si passa da un minimo di 1.500 euro (per le cerimonie più essenziali) ai 10 mila euro e oltre per i matrimoni più esclusivi. Per il catering (pranzo o cena) delle nozze si spende in media tra gli 80 e i 200 euro a persona, in base al menù e al tipo di servizio.
La spesa complessiva per abito da sposa e fedi nuziali invece parte da circa 1.500 euro fino a 7 mila euro per gli abiti più ricercati (modelli sartoriali o haute couture). Senza contare le spese per acconciature, make-up, eventuali accessori, che per le spose più esigenti possono arrivare anche a sforare il tetto dei 4 mila euro.
Si va su cifre più basse per l’abito dello sposo: qui si parte da una spesa minima di 600 euro (per un vestito completo di scarpe e accessori) fino a un costo massimo di 3.200 euro.
Quanto costano i servizi “accessori”
A far crescere i costi totali provvedono anche una vasta gamma di servizi “accessori” considerati irrinunciabili dalla gran parte delle coppie italiane:
- Addobbi floreali: da un minimo di 300 fino a 3 mila euro;
- Servizio fotografico: 500-3 mila euro;
- Musica live: 500-1.500 euro;
- Bomboniere: 5-30 euro a invitato;
- Torta di nozze: tra i 200 e i mille euro.
Tra i costi da mettere a bilancio può rientrare anche la spesa per un eventuale wedding planner: una figura che, oltre a far risparmiare agli sposi una buona dose di fatica e di stress nell’organizzazione della cerimonia, aiuta anche a ottimizzare la gestione dei diversi fornitori.
Col costo della luna di miele le spese per le nozze volano
Secondo lo studio di Moneyfarm, considerando solo i costi per gli abiti dei due sposi, per la cerimonia e per il ricevimento (inclusi buffet, partecipazioni e bomboniere) si può andare dai 9.500 euro (per 50 invitati) ai 73 mila euro con 150 invitati. A mezza via (100 invitati) si spendono in media 25 mila euro.
A parte c’è poi da calcolare il costo per la luna di miele, spesso e volentieri la voce principale della lista nozze. Il prezzo di una luna di miele può variare notevolmente. Si va da una spesa minima di 5 mila euro a un massimo di 20 mila euro, con un costo variabile a seconda della meta del viaggio di nozze, della stagione e della durata della luna di miele.
I costi volano? Arrivano le nozze “low cost”
Dati i costi sempre più alti delle nozze, non appare casuale che anche in Italia stia prendendo sempre più piede il fenomeno, importato dagli Usa, del cosiddetto “matrimonio simbolico”. Si tratta di una cerimonia dal taglio minimalista, senza alcun valore legale, del tutto personalizzabile e che può essere celebrata da chiunque. E che, soprattutto, consente un risparmio notevole: nozze “compact” e “low cost” col minimo sindacale di invitati.
Nel 2022 le nozze simboliche sono letteralmente esplose, aumentando del 33% rispetto all’anno precedente. Un boom, quello dei matrimoni “minimi”, che la dice lunga e che, insieme ai dati sulla natalità in Italia, dovrebbe far riflettere.
Sposarsi è diventato un lusso?
Dunque non stupisce che il matrimonio sia diventato un lusso per pochi e difficilmente alla portata di tasche giovanili, in un Paese al terzo posto in Europa (dopo Grecia e Spagna) per disoccupazione giovanile (18%). Tanto è vero che ci si sposa sempre più tardi. L’età media per accostarsi all’altare è salita notevolmente nell’ultimo ventennio. Se nel 2004 in media ci si sposava per la prima volta a 29,5 anni per le donne e a 32,2 per gli uomini, nel 2021 l’età media è salita rispettivamente a 33,1 e a 36 anni.
Le spose più giovani, guardando i dati regione per regione, sono quelle della Sicilia (31,3 anni nel 2021). Quelle più “mature” invece sono le spose della Liguria (35,1 anni). Tra gli uomini, gli sposi più giovani si trovano in Campania (33,9 anni) mentre quelli più “vecchi” sono in Valle d’Aosta (39,4 anni). Sale anche la quota di matrimoni over 50 (dal 2% al 10%).
Un cambiamento rilevante riguarda anche il rito del matrimonio. Se nel 2004 i matrimoni civili erano poco meno di un terzo del totale (31,9%), dal 2018 hanno messo la freccia arrivando a superare quelli religiosi (54,1% nel 2021 con picchi del 70% in diverse regioni del Nord).
Quanto al mese più gettonato per le nozze, tra 2017 e 2021 più di una coppia su cinque (20,3% nel 2021) ha deciso di sposarsi a settembre. A seguire luglio (19,5%), giugno (14,7%), agosto (13,2%) e maggio (6,7%). Il mese meno ambito nel 2021 è stato gennaio, scelto dall’1,8% degli sposi (probabilmente per i prezzi migliori). Praticamente raddoppiate nell’ultimo ventennio le seconde nozze: nel 2021 è stato il caso del 15% degli sposi e di quasi il 14% delle spose (nel 2004 eravamo rispettivamente all’8 e al 7%).