Stefano D’Orazio dei Pooh è morto all’età dei 72 anni. E’ stata una delle vittime del Covid, ma la realtà è che non è stato proprio questo il motivo del suo decesso.
A distanza di tempo emerge la verità sulla morte di Stefano D’Orazio, storico membro dei Pooh. Il batterista della band italiana è morto a causa del Covid, ma sul suo decesso sono spuntate diverse ipotesi e verità. Ne hanno parlato tempo dopo di quello che realmente era accaduto.
Stefano D’Orazio, storico batterista dei Pooh, è morto all’età di 72 anni. Il membro della band italiana ha lasciato un vuoto tremendo in tutti noi in quanto era molto amato. Per lui il Covid è stato letale, ma la verità è anche che combatteva con un altro male altrettanto tremendo ha messo fine alla sua vita. Solo dopo diverso tempo sono emerse tutte le cause che hanno portato alla sua tragica fine.
Morto Stefano D’Orazio: perché è deceduto il batterista dei Pooh?
Stefano d’Orazio è morto per il Covid, è stato una delle vittime che la pandemia ha portato con sé, ma la verità è che già da tempo soffriva di una malattia pregressa. Il batterista die Pooh lottava contro una forma di leucemia che purtroppo lo aveva debilitato molto, al punto di renderlo troppo debole per poter sconfiggere il Covid. La famiglia ha subito una perdita grande, resa ancora più dolorosa dal fatto che l’artista sia morto da solo, come è avvenuto per tutte le vittime del Covid.
L’amico, Dodi Battaglia, aveva infatti commentato la morte dell’amico da solo morto in una stanza senza nemmeno l’amore della figlia. “È devastante immaginarlo morire in solitudine, Stefano non stava bene, ma non sembrava niente di così allarmante. Era ricoverato a Roma in una struttura sanitaria“. Purtroppo la sua morte è stata come un fulmine a ciel sereno perché la famiglia e gli amici avevano creduto fino alla fine che potesse farcela a sconfiggere il male del secolo.
Una tragica fine che i Pooh hanno affrontato come un lutto devastante e improvviso. Era ricoverato da una settimana, ma nessuno ne aveva fatto parola per una questione di privacy nei confronti della sua famiglia. Al Columbus del Policlinico Gemelli di Roma purtroppo a un certo punto la situazione si è aggravata. D’Orazio era in via di guarigione dalla patologia contro la quale lottava da un anno, ma purtroppo non ce l’ha fatta.