Un provvedimento che impone lo stop alla circolazione di alcuni veicoli sta mettendo in difficoltà i lavoratori autonomi: cosa succede?
La crescente attenzione per le problematiche ambientali e per i livelli di inquinamento nelle nostre città ha messo in luce l’urgente necessità di mettere in circolazione veicoli sempre meno inquinanti.
Proprio in quest’ottica vanno letti gli ultimi provvedimenti del governo che hanno come scopo lo stop alla circolazione di veicoli molto vecchi, colpevoli di immettere nell’atmosfera grandi quantità di sostanze inquinanti. Una città in particolare ha deciso di porsi come apripista, introducendo una nuova normativa per la regolazione della circolazione dei veicoli.
Anche se il provvedimento risulta estremamente efficace, e in linea con le linee guida governative in fatto di tutela dell’ambiente, sta sollevando polemiche e malcontento nella cittadinanza.
Quali veicoli non potranno più circolare?
A partire dal 1° Marzo 2023 a Genova in alcune ore della giornata non potranno più circolare veicoli di classe Euro 1 e veicoli commerciali di classe Euro 3. Appartengono alla classe Euro 1 tutti i veicoli immatricolati dal primo Gennaio 1993. Per questi veicoli è già fatto obbligatorio l’uso della marmitta catalitica, nel caso di motori a benzina, e dell’alimentazione a iniezione nel caso di veicoli diesel.
Appartengono invece alla classe Euro 3 tutti i veicoli immatricolati dal 2001 che garantiscono immissioni massime di 2,3 g di monossido di carbonio, 0,2 g di particolato e 0,15 g di ossidi di azoto per Km percorso. Ad entrambe queste classi di veicoli sarà fatto divieto di circolare in città dalle 9:00 alle 19:00 di tutti i giorni feriali, quindi dal Lunedì al Venerdì.
A seguito di questo provvedimento moltissimi cittadini che utilizzano ancora auto o furgoni molto vecchi non potranno più circolare né, di conseguenza, portare avanti le proprie attività commerciali. Allo stato attuale delle cose non sono state previste dal governo delle misure economiche a sostegno dei cittadini che non possono permettersi l’acquisto di un auto nuova e, proprio per questo motivo, il malcontento generale è molto alto.
Chi non ha mai cambiato il proprio veicolo negli ultimi 30 o 20 anni, infatti, nella quasi totalità dei casi lo ha fatto per mancanza di possibilità economiche. Non potendosi permettere l’acquisto di veicoli più moderni e meno inquinanti, chi gestisce piccole attività commerciali non potrà più lavorare, quindi perderà la propria fonte di sostentamento economico in un momento già molto difficile.
Il Direttore di Confesercenti di Genova, Paolo Barbieri, ha dato voce alla grave situazione della categoria: “C’è molta preoccupazione tra tutti gli operatori commerciali che usano un veicolo da lavoro, come ambulanti e fruttivendoli”.
L’alternativa che si sta pensando di mettere in campo è consentire la circolazione dei mezzi inquinanti solo a coloro che li utilizzano per le proprie attività di sostentamento. Nel frattempo Confesercenti ha già richiesto alla Regione la predisposizione di incentivi a fondo perduto con cui il governo possa aiutare i piccoli commercianti a sostituire il proprio parco macchine.