Sempre più comuni si dotano di questo strumento per rimpinguare le proprie casse comunali. Ma c’è un modo per non pagarle.
Sono sempre in aumento. I comuni italiani, soprattutto quelli i cui centri storici si affollano, di turisti, visitatori e cittadini, le usano sempre di più per rimpinguare le casse pubbliche. Stiamo parlando delle strisce blu che delimitano i parcheggi a pagamento. Li paghiamo tutti, se non vogliamo incorrere in una multa. O, meglio, questo è quello che credevamo. Sapete, infatti, che esiste un modo, assolutamente legale, per non pagarle? Risparmierete un sacco di soldi!
In genere, come ben sappiamo, i parcheggi a pagamento delimitati dalle strisce blu, si trovano nelle zone maggiormente centrali e turistiche delle nostre città. Un modo per decongestionare il traffico, dato che spesso si trovano alle porte del centro storico e delle zone a traffico limitato.
Ma sono anche un modo, per i comuni, per fare cassa. Le tariffe, infatti, in genere sono a ora, anche se si possono pagare brevi soste. E, in genere, variano anche in base alle ore della giornata in cui lasciamo parcheggiato il nostro veicolo. Questo è quello che conosciamo e che già sappiamo. Ciò che non tutti sanno è che esiste un modo per non pagare il parcheggio e la sosta dentro le strisce blu. Ovviamente, è assolutamente legale!
Come non pagare le strisce blu
Ovviamente, non ci riferiamo ai casi che già conoscete. Vi sono aree, pur all’interno delle zone dove insistono le strisce blu, dove i residenti non pagano sosta e parcheggio. E, ovviamente, esenzioni vi sono anche per determinate categorie, tra cui i disabili.
Questo modo per non pagare il parcheggio dentro le strisce blu non è “merito” nostro. Ma della nostra auto. Eh già, perché vi sono sempre più città che comprendono sconti e agevolazioni per chi possiede un’auto ibrida o elettrica. In alcuni casi, si arriva addirittura alla gratuità. Ovviamente, tutto ciò non è automatico, quindi l’invito è sempre quello a verificare ciò che stabiliscono le regole del luogo in cui vi trovate.
Un modo, evidentemente, per incentivare l’acquisto e l’uso di mezzi non inquinanti e che possano abbassare le emissioni di CO2 che, come sappiamo, sono a livelli altissimi e che hanno spinto l’Unione Europea a usare il pugno duro contro le auto a combustione. Insomma, fateci un pensierino. Potreste risparmiare e contribuire a salvare il pianeta.