Il mese di giugno è iniziato col botto e sembra finire ancora meglio sul piano dei posti di lavoro. Un’occasione da non perdere.
La bella stagione sembra ancora faticare un pò a partire nel nostro Paese, ma in vista dell’estate e con tante attività che riprendono vita, anche l’economia ed il lavoro cambiano decisamente passo.
Arriviamo da due anni davvero difficili da ogni punto di vista, e lo sappiamo bene. Lo scoppio della pandemia per il Covid-19 ha messo in ginocchio mezzo mondo da ogni punto di vista, ed è un momento storico che non dimenticheremo mai.
Cosa ci portiamo dietro dalla pandemia?
La domanda non può mancare, quando si parla di economia e di lavoro. Il 2020 ha segnato per tutti un punto di rottura, un anno passato alla storia per quello che è successo e che nessuno si sarebbe mai immaginato.
Oggi, guardandoci attorno, tutto sembra essere tornato alla cosiddetta “normalità” e le immagini del periodo del lockdown di due anni fa essere uscite da un film. Purtroppo però, quelle immagini rappresentano la realtà che tutti noi abbiamo vissuto, in un anno ed oltre che ha visto fermarsi molte attività e limitata gran parte della nostra libertà a causa del Covid-19.
Il 2020 è stato un anno funesto oltre che dal punto di vista sanitario, per tutta l’economia mondiale. L’Italia si è trovata da un momento all’altro chiusa in casa, così come ogni tipo di attività – eccezion fatta per poche – ha dovuto accettare uno stop che è stato disastroso per milioni di imprese e lavoratori.
Con grande fatica, dopo due anni di riaperture a singhiozzo e la disperata ricerca di mantenersi a galla per molte attività, il nostro Paese ha dovuto fare i conti con i sopravvissuti della pandemia. Conti che hanno visto molti negozi non riaprire, aziende fallire, ma anche altre reinventarsi per riuscire ad uscire dal tunnel di questi anni neri.
Ora, nel 2023, le cose sembrano essere cambiate per moltissimi cittadini e per le loro attività, senza però dimenticare chi è rimasto indietro e proprio in quel periodo nero ha lasciato tutto ciò che aveva.
Arrivati alla vigilia dell’estate, i numeri riguardo la ricerca di personale in Italia ci dicono che i segni di ripresa sono evidenti, ma soprattutto indicano a chi ancora non è occupato, su quali settori puntare.
Giugno, i lavori più ricercati
Dopo quindi due anni di grandi difficoltà per la nostra economia ed il nostro sistema lavorativo, il 2023 sembra essere iniziato davvero con il botto.
Le passate vacanze di Natale avevano già dato segnali importantissimi di ripresa, con moltissime strutture ricettive e località vacanziere prese d’assalto, così come i ristoranti nelle città durante i giorni di festa. Gli Italiani hanno ripreso a muoversi, dando prova della voglia di riprendersi in mano la vita, e di far ripartire l’economia in maniera potente.
Ora, alla vigilia dell’estate, il trend sembra continuare e dare segnali davvero confortanti. A riportarlo è l’ultimo bollettino realizzato da Unioncamere e Anpal, che offre un’idea molto chiara di dove si trova adesso il mercato del lavoro nel nostro Paese.
I settori del turismo e manufatturiero risultano essere quelli in cui, nel mese di giugno, c’è il più alto tasso di ricerca di personale, tanto che rispetto al 2022 le assunzioni sono aumentate rispettivamente di 7 mila e di 4 mila unità. Entro fine mese nel settore delle costruzioni sono previste circa 44 mila assunzioni, mentre l’industria, che normalmente ricerca una media di 130 mila lavoratori, mentre nei mesi di giugno, luglio e agosto la previsione sale a 348 mila.
Ma ci sono anche dei settori in calo. I servizi informatici, finanziari, assicurativi e alla persona, assieme al settore delle costruzioni, risultano per questo mese essere in discesa riguardo le assunzioni.
Il turismo al primo posto per ricerca di lavoratori
Il settore del turismo resta per l’Italia il settore che supporta l’economia, e per questa estate sono previste 353 mila figure ricercate, di cui 164 mila in questo mese di giugno.
La ripresa di quest’anno, dopo la grande crisi dei due anni precedenti causa Covid, è stata potente ed anche in parte inaspettata, complice anche la riapertura delle frontiere e quindi della ripresa dei flussi incoming. L’Italia è tornata ad essere una delle mete turistiche preferite dagli stranieri, e lo provano i dati di accoglienza di questo primo trimestre.
Il movimento di viaggiatori ha portato molte strutture e in generale tutte le attività correlate al mondo del turismo, a dover far fronte alle richieste. Mettiamoci poi il periodo di alta stagione appena iniziato, dove viaggi e vacanze sono particolarmente concentrate, ed ecco che dal mese di giugno sono in aumento le richieste di personale in molte strutture.
Nel mondo del turismo le figure ricercate sono sempre molte; dall’ambito ricettivo, ai trasporti fino al food and beverage, le attività sul nostro territorio in questo periodo hanno una richiesta maggiore di turisti e visitatori. E questo si traduce in molti casi, in una maggiore richiesta di personale stagionale.