Attenzione agli importi aggiornati e alle scadenze delle tasse universitarie. Le date e le cifre che è bene segnare sin da ora
Con il mese di settembre tutte le attività progressivamente riprendono e con esse vi sono ovviamente anche tutte quelle in ambito scolastico. Dalle elementari alle medie, dalle superiori all’università, ha inizio un nuovo anno da affrontare con concentrazione e determinazione per raggiungere i risultati che ci si propone di ottenere. Ma, per quanto riguarda in particolare il mondo dell’Università, occorre prestare un occhio di riguardo all’aspetto economico relativo alle spese che occorre sostenere.
Non solo quelle relative agli spostamenti per raggiungere le aule nelle quali seguire le lezioni, all’acquisto dei libri e all’eventuale affitto per gli studenti fuorisede; ma anche e soprattutto quelle riguardanti le tasse e le relative scadenze da rispettare. Si tratta di pagamenti obbligatori e necessari per poter proseguire nel proprio percorso universitario ed è importante essere pronti in anticipo evitando di muoversi all’ultimo momento, rischiando di ritrovarsi senza il budget necessario per affrontare il versamento.
Tasse universitarie 2023/2024: importi, scadenze e consigli per non farsi trovare impreparati
Inoltre un ‘calo’ di attenzione potrebbe portare ad andare oltre la data di scadenza prefissata e questo comporterebbe una maggiorazione dell’imposta a causa dell’aggiunta della mora legata al ritardo. Considerati gli impegni economici collegati alla sfera universitaria non è sempre facile mantenere l’insieme delle spese in equilibrio, pertanto occorre prendere consapevolezza fin dal mese di settembre dei costi che si dovranno sostenere nei mesi seguenti.
La tesse universitarie, del resto, rappresentano un fondamentale aspetto del percorso di studi, e non di rado hanno generato preoccupazioni negli studenti per via dei loro importi talvolta elevati. Del resto nel momento in cui si prende la decisione di proseguire gli studi e andare all’Università occorre essere consapevoli del fatto che, rispetto alle scuole superiori, le spese aumenteranno considerevolmente.
Le tasse variano da Università ad Università: l’ateneo potrà infatti essere statale o privato e questo comporta molte differenze dal punto di vista dell’ammontare complessivo. La seconda variabile in gioco che determina l’importo complessivo annuale è l’Isee del nucleo familiare, che bisogna presentare entro le specifiche scadenze per non rischiare di ritrovarsi a pagare l’importo massimo. Quali sono dunque importi e scadenze per l’anno 2023/2024?
Università pubbliche e private: importi delle tasse
Solitamente le tasse sono suddivise in due, o in alcuni casi in più rate. Ed in specifiche situazioni possono essere previste, da parte degli atenei, alcune agevolazioni per le fasce di reddito più basse. Esiste anche la possibilità di accedere ad una no tax area che non prevede il versamento di tasse; al crescere di reddito variano le fasce: ne esiste una che prevede riduzioni sempre sulla base dell’Isee Università. Con sconti che vanno dal 10 all’80% dell’importo pieno.
A determinare il parametro Isee che consente di ottenere l’esonero totale è stato il decreto Miur pubblicato nel mese di febbraio: il valore massimo è di 26.306,25 euro; entro questa fascia si dovrebbe dunque versare la sola imposta regionale. Le rette possono invece variare e non di poco in base all’ateneo: per le università private si può andare dai 2 ai 10mila euro l’anno. Per quelle pubbliche gli importi possono attestarsi su livelli più bassi, mediamente intorno ai 1000-1500 euro l’anno.
Fondamentale è la scadenza del pagamento perché non rispettarla farebbe aumentare considerevolmente i costi. Proprio come per la presentazione dell’Isee Università, anche questo è un aspetto da non sottovalutare. Non è però possibile fornire una risposta precisa ed identica per tutti gli atenei perché sono le università stesse a definire le date ‘limite’ per i pagamento. Solitamente però la prima rata deve essere versata entro i mesi di ottobre o novembre. Mentre la seconda rata si versa a gennaio; qualora sia prevista una terza rata andrebbe pagata tra i mesi di aprile e maggio. Il suggerimento è quello di verificare le precise scadenze consultando il sito della propria università. Sempre sul sito sono riportate anche le ‘sanzioni’ che bisognerà versare in aggiunta all’importo della tassa nel caso in cui non venisse rispettata la scadenza indicata. Solitamente esse aumentano con l’aumentare del ritardo di pagamento.