Conclusasi la stagione forse più scoppiettante di Temptation Island, è arrivato il momento di fare un bilancio: qual è il segreto del successo?
Dopo un anno di “astinenza” e di un’estate un po’ monotona, se non del tutto spenta, Tempation Island ha rappresentato una boccata d’aria fresca non da poco che ha da una parte ha dato una certa continuità ai programmi annuali. In estate, infatti, tantissime trasmissioni vanno in ferie e la varietà e l’offerta dei palinsesti estivi non attrae per una serie di ragioni.
I tempi però sono cambiati e ora fare una differenza tra estate e il resto delle stagioni non funziona più. Insomma, i tempi di Edoardo Vianello e Gino Paoli che passavano alle radio con le loro hit – quelli si veri tormentoni estivi – sono finiti da tempo. E anche l’estate, da sempre un periodo magico e sospeso – piano piano sta prendendo sempre più i contorni di una stagione come tante altre.
Ecco perché l’anno scorso l’assenza di Temptation Island è stata vissuta alla pari di un abbandono o di un lutto da elaborare. Lo sappiamo, sono parole forti e caricare di così tante aspettative un programma estivo che si propone di portare leggerezza e trash a palate sembra esagerato. In realtà non lo è affatto. In un deserto di contenuti, lo show prodotto da Maria De Filippi serve come un’oasi nel deserto. Anzi, ci disseta quel tanto che basta per sopportare la routine e le ferie che sembrano non arrivare mai.
Cosa si nasconde dietro al successo di Tempation Island? Non ne avete proprio idea!
Insomma, se vogliamo, Temptation Island svolge una funzione sociale non da poco che si declina su diversi aspetti. Ecco perché quest’anno non solo è piaciuto, ma ha convinto più delle precedenti edizioni, complice anche un Filippo Bisciglia perfetto nel suo ruolo. Sempre posato, empatico e mai sopra le righe, il conduttore ha trovato una sua quadra legando a doppio filo il suo nome a quello del programma.
Ma non è solo la bravura di Filippo a dare quel quid in più al programma. Il segreto del successo di Tempatation Island, infatti, è da attribuire anche a un altro essenziale aspetto. Ma prima un po’ di numeri giusto per rendere l’idea della portata dello show, tanto da poter essere analizzato come fenomeno da costume. Questa edizione del programma è stata all’insegna di ascolti record.
Ben 3 milioni e 600mila telespettatori circa, dopo un anno di attesa che aveva il sapore di agonia, hanno visto la prima puntata del reality. Ma anche l’ultima puntata non è stata di certo da meno, dominando in toto la serata del lunedì sera. Insomma, non c’è stata partita e il pubblico da casa ha premiato il lavoro di Bisciglia e non solo regalando anche il 28.1% di share con 3 milioni e 550mila telespettatori. Insomma, Mediaset ha risollevato non poco i propri ascolti estivi tra tradimenti, creme solari e baci sotto le coperte.
Ma perché piace così tanto Temptation Island? È una domanda che si pongono in molti: se c’è chi – persino Selvaggia Lucarelli che su Instagram ha commentato live anche alcune puntate – adora il programma, c’è chi fa fatica persino ad accettare un format simile. Fatto sta che lo show ha un alto indice di gradimento, ma come è possibile? In realtà, è molto più semplice di quanto si possa immaginare trovare una soluzione dietro al successo del programma.
Temptation Island altro non fa se non parlare di tutti noi. E anche se non ci riconosciamo nei protagonisti – tra puff lanciati con impudicizia e patimenti a favor di telecamera – tutti abbiamo sbirciato almeno una volta nella vita il cellulare del nostro partner o peggio abbiamo deciso di fare un tatuaggio di coppia per sugellare un grande amore. In altre parole riconosciamo le dinamiche che governano una relazione, specialmente le più spiacevoli, e ci rivediamo in esse.
Ed è in questo confronto con altri individui, anche ben distanti da noi, che il nostro animo si sente sollevato. Attingendo dalla saggezza popolare, potremmo dire come in questo caso il “mal comune, mezzo gaudio” sia più che azzeccato e puntuale. Perché di questo è fatto e si nutre l’animo umano e poter spiare gli altri che urlano, soffrono e non si comprendono è un potentissimo antidolorifico contro qualsiasi pena d’amore.
Proprio perché non siamo i soli a struggersi per amore, ma c’è un mondo che soffre in egual misura insieme a noi. E rivedere tutto questo proiettato in TV non può che decretare la fortuna di un programma che parla la nostra stessa lingua e ci mostra di che pasta siamo fatti realmente (quasi) tutti.