Dall’esaltazione canadese alla depressione americana: all’Atp di Cincinnati i tennisti italiani hanno fatto flop, c’è una ragione specifica?
Gli appassionati di tennis hanno ancora negli occhi il punto decisivo della finale di Toronto, quello che ha di fatto consegnato il titolo Atp 1000 del Canadian Open a Jannik Sinner, il primo (si spera) della sua carriera. Un successo che tutti attendevano da un paio d’anni, da quando il 22enne altoatesino aveva mostrato strali di talento da primo della classe e che probabilmente è arrivato solo adesso per via delle eccessive pressioni sulle spalle de numero uno del tennis nostrano.
La vittoria in Canada è stata per certi versi catartica, da un lato ha rappresentato la fine della rincorsa di Sinner all’agognato torneo di rilievo (adesso comincerà quella al torneo del Grande Slam), dall’altro ha placato la fame del pubblico italiano che attendeva un simile successo dal 2019 – in quella occasione fu Fabio Fognini ad aggiudicarsi un Masters 1000 – e i dubbi di una stampa sempre pronta ad esaltarsi e deprimersi rapidamente a causa di un bipolarismo da tifo tutto italiano.
Proprio l’eccesso tipico del giornalismo sportivo italiano ha portato a celebrare in maniera entusiastica e forse eccessiva la vittoria di Jannik. Sul fatto che il nostro numero uno abbia il talento per stare sempre a questi livelli ci sono pochi dubbi, ma forse è presto per indicarlo come unico possibile avversario di Alcaraz per la posizione numero uno del ranking mondiale.
In primo luogo perché Djokovic non vuole abdicare ed ha dimostrato di poter ancora essere dominante, in secondo luogo perché Medvedev è un avversario ostico, inoltre perché sia Rune che Ruud sono talentuosi e giovani, dunque potenzialmente in grado di mettere il bastone tra le ruote sia a Sinner che ad Alcaraz in futuro. Infine c’è da considerare la forza di Alcaraz, lo spagnolo è un talento naturale e ci vorrà tanta determinazione e allenamento per raggiungere il suo livello.
Jannik Sinner fallisce il primo obiettivo post Canada
Per fortuna la sbornia post vittoria a Toronto è stata tale da non fare cominciare processi per l’eliminazione di Sinner a Cincinnati. Il torneo è cominciato il giorno dopo la fine di quello canadese e il nostro ha deciso di prendervi parte nonostante la vittoria di domenica. Era logico che dopo aver giocato e vinto il torneo precedente ci potesse essere un calo fisico e psicologico, ma probabilmente la partecipazione era stata decisa precedentemente e Sinner non ha voluto dare forfait.
Data la posizione nel ranking, anche in questo caso Jannik ha cominciato direttamente dal secondo turno, andandosi a scontrare contro il 32enne Dusan Lajovic che ad inizio anno si trovava alla posizione 66 del ranking mondiale e che grazie alle vittorie ottenute nel 2023 è salito sino alla posizione 52. Sulla carta, dunque, era un incontro semplice e decisamente a favore di Sinner, ma in campo è andata diversamente.
Poco da dire a riguardo, probabilmente il numero uno del tennis italiano era stanco e non troppo motivato ad andare avanti nel torneo americano. Anche perché a breve c’è un appuntamento decisamente più importante: Gli US Open. Dopo Cincinnati si giocherà infatti il quarto ed ultimo torneo del Grande Slam, occasione in cui sarà importante arrivare il più avanti possibile sia per la classifica che per mettersi nuovamente alla prova contro i più forti al mondo in vista delle Atp Finals.
Out anche Berrettini, Musetti e Sonego
L’Atp di Cincinnati è da registrare come un torneo negativo per il tennis italiano al maschile. Al primo turno abbiamo salutato Matteo Berrettini. Il tennista romano ha ben figurato al suo ritorno in campo a Wimbledon, ma negli ultimi due tornei è uscito al primo turno: in Canada contro Sinner e questa volta contro Felix Auger-Aliassime.
Non bisogna comunque condannare e giudicare troppo pesantemente Berrettini, i due incontri erano tutt’altro che semplici visto che Sinner è il n°6 al mondo nonché il 4° per risultati nel 2023 ed il tennista canadese gravita da anni attorno alla top ten mondiale. Matteo è appena rientrato e dovrà lavorare sodo per tornare ai livelli del 2021. La fine di questa stagione dovrà servire proprio a restituirgli quello smalto che i tanti infortuni gli hanno tolto.
Non bisogna essere troppo duri nemmeno con Lorenzo Musetti. Il numero due del tennis italiano ha vinto al primo turno contro Evans, mentre al secondo turno si è scontrato contro il n°3 del mondo Danil Medvedev. Non solo il tennista russo è un avversario ostico, ma attualmente rappresenta la “bestia nera” di Musetti che contro di lui non è mai riuscito a vincere.
Avversario ostico anche per Sonego al secondo turno. Dopo aver sconfitto Sevchenko, infatti, Lorenzo si è trovato di fronte il padrone di casa Taylor Fritz, n° 9 del ranking mondiale che sta attraversando un momento di forma eccezionale. Attualmente l’americano si trova ai quarti di finale contro Djokovic e chissà se riuscirà a ottenere un risultato a sorpresa e ad arrivare sino in fondo.
Speranze nel doppio e appuntamento rimandato agli US Open
Nonostante i nostri quattro migliori tennisti non siano riusciti ad andare oltre al secondo turno del Cincinnati Masters, insomma, non c’è da preoccuparsi. Condizioni non ottimali e un pizzico di sfortuna negli accoppiamenti hanno influito su questo risultato non entusiasmante e siamo certi che le cose potranno andare diversamente già a partire da Flushing Meadows. Il quarto torneo Slam della stagione 2023 avrà inizio il prossimo 28 agosto e c’è grande curiosità di capire se gli italiani riusciranno ad essere protagonisti.
Intanto continua l’avventura di Musetti e Sonego nel torneo di doppio del Cincinnati Masters. Se singolarmente i due tennisti non sono riusciti ad andare oltre il secondo turno in doppio sono arrivati sino ai quarti di finale. Risultato che è stato raggiunto a sorpresa anche nel torneo femminile da Jasmine Paolini (solamente la terza italiana ad ottenere questo risultato a Cincinnati).
