La società di oggi ci porta ad isolarci sempre di più, ma i medici ci metto in allarme sugli effetti negativi sulla nostra salute
Viviamo in una società liquida, per dirla alla Bauman, non ci sono più veri contatti, anche i rapporti sono liquidi, scivolano via, rimangono in superficie, e la solidità si scioglie con la solitudine. Si lavora davanti al pc, si fa sport seguendo le lezioni sulle piattaforme streaming, i giovani tendono a isolarsi dal gruppo, non riescono a relazionarsi e a creare legami stabili.
Anche l’amore è diventato instabile, finisce e viene sostituito, con la facilità della fruizione delle app di incontri e dei social network. Le bacheche social scorrono alla velocità della luce ed è la metafora con la quale ci approcciamo anche alla vita reale.
Se da una parte costruirsi una vita in solitudine può avere molti aspetti positivi perché si riesce a stare in contatto con se stessi, ad ascoltarsi di più e a non farsi limitare da nessuno, dall’altra parte i medici si sentono di mettere in allerta soprattutto i più giovani.
Attenzione alla solitudine, a lungo andare fa male e porta scompensi
L’essere umano è progettato per vivere in comunità, non in solitudine. Nasce con i neuroni specchio, imparando e crescendo grazie alla replica dei comportamenti di chi ha intorno. Gli ultimi studi di neuroscienze hanno anche sottolineato che i neuroni specchio a quanto pare continuano a rimanere anche nel cervello degli adulti (anche se con una concentrazione più bassa).
Ciò significa che l’essere umano continua ad imparare relazionandosi con gli altri. Tanti altri studi hanno anche evidenziato le differenze di una vita in compagnia e una vita in solitudine: nel secondo caso le persone erano molto più tristi e tendevano alla depressione, a lungo andare il corpo inizia ad accelerare la produzione di cortisolo perché è come se vivesse sotto stress, sempre concentrato su se stesso.
I problemi nei casi di solitudine estrema
Inoltre, vivendo sempre più soli si hanno anche meno occasioni di socialità e di confronto con gli altri, questo porta a chiudersi nelle proprie idee diventando estremisti perché più ci si ascolta, più ci si convince di quello che si pensa.
Le persone che vivono sole sono le più insicure (anche quando non ci sono pericoli e minacce) perché non hanno tante occasioni per mettersi a confronto con gli altri, in un certo senso si perde l’allenamento. Questo è ciò che viene fuori dagli studi dell’Università di Chicago, in particolare di John Cacioppo. Ciò significa che il corpo viene messo a dura prova dalla solitudine perché continuamente sotto stress e in stato di allerta.