Non è detto che lo studio sia necessariamente sinonimo di fatica. Se vostro figlio vacilla a scuola, forse è solo perché non sta utilizzando il metodo giusto.
Studiare è facile, se sai come farlo. Parafrasando il titolo di un fortunato manuale per smettere di fumare, l’apprendimento e il successo scolastico sono in large parte una questione di metodo. Prima regola: non imparare a memoria. Vale alle elementari come all’università.
Il nostro cervello è perfettamente in grado di studiare materie diverse in poco tempo, riuscendo a ottenere ottimi risultati. Ma a una serie di condizioni. Mettersi sui libri senza fretta e con largo anticipo è sicuramente importante, ma a fare la differenza è soprattutto l’acquisizione di un metodo corretto, magari ritagliato su misura, che escluda categoricamente lo studio mnemonico, faticoso e inutile.
La precondizione per studiare in modo proficuo è una giusta motivazione e una serenità mentale che consenta di mantenere alta la concentrazione e comprendere gli argomenti trattati. Lo studio è un’attività che richiede sempre impegno, ma una buona dose di curiosità e interesse fanno sentire meno la fatica.
Se vostro figlio è stanco, assonnato e deconcentrato, non forzatelo a studiare: l’effetto sarebbe solo controproducente e si stresserebbe senza imparare nulla. Piuttosto, invitatelo a organizzare la giornata in modo tale che le ore di studio siano dilazionate e distanziate le une dalle altre, evitando sessioni troppo lunghe sui libri. Prendersi qualche pausa, anche piccola (minimo 15 minuti), consente al cervello di riposarsi e metabolizzare le informazioni acquisite.
In caso di studenti che tendono facilmente a perdere la concentrazione, esercitare la memoria visiva è senz’altro una strategia particolarmente indicata. Appunti, schemi, mappe concettuali sono un ottimo escamotage per migliorare la concentrazione e fissare i concetti.
In generale, la prima fase dello studio dovrebbe concentrarsi su una lettura attenta e approfondita volta a individuare, anche mediante sottolineature, i concetti più importanti. Fondamentale dunque la comprensione degli argomenti affrontati. Dopo di che si può procedere con la seconda fase, quella della memorizzazione che è cosa ben diversa dal ripetere a pappagallo: si tratta di ricordare le informazioni e i concetti e saperli contestualizzare e collegare fra di loro. L’ultimo step è quello del ripasso, che deve riguardare tutto ciò che si è appreso. Provare per credere.
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