Chi progettò il bracciale tennis aveva immaginato un nome molto più poetico e altisonante per questo gioiello ma la storia decise diversamente.
Il bracciale tennis è un gioiello iconico che ha attraversato la storia degli ultimi cinquant’anni ma dietro la semplicità della sua linea nasconde una storia molto particolare.
Il cosiddetto “tennis” è un gioiello dalla struttura mobile, realizzata per lo più in oro bianco o argento. Ogni bracciale è formato da un numero variabile di castoni, ognuno dei quali contiene un diamante dal caratteristico taglio a brillante. Una caratteristica essenziale del bracciale è che tutte le pietre utilizzate per realizzarlo hanno la stessa caratura e lo stesso colore. Inoltre, anche la chiusura contiene un diamante, quindi nel momento in cui il bracciale viene chiuso è molto difficile distinguere il punto in cui si apre. L’insieme di queste caratteristiche fa assomigliare il bracciale tennis a una fila ininterrotta di piccoli diamanti che girano intorno al polso.
Proprio per questo il modello intendeva rappresentare l’eternità del sentimento d’amore, che rimane sempre uguale a se stesso e che supera il tempo (del resto un diamante è per sempre!). Per esaltare il suo legame simbolico con l’amore eterno, inizialmente il bracciale venne caratterizzato con il nome di “Eternity Bracelet”. Perché allora cambiò nome?
1987: il match che fece nascere il bracciale tennis
La tennista americana Chris Evert amava tantissimo il suo Eternity Bracelet, tanto da indossarlo regolarmente durante i match più importanti. Quest’abitudine la portò a indossare il proprio gioiello anche durante un match decisivo degli US Open del 1987.
Durante l’incontro però il bracciale si ruppe e volò via dal braccio della tennista la quale, preoccupatissima, chiese all’arbitro di interrompere la partita per darle la possibilità di recuperare il gioiello.
Si trattò di una richiesta molto bizzarra, in realtà, dal momento che sospensioni del genere venivano concesse solo in due casi: per un infortunio di uno dei giocatori impegnati nel match oppure per condizioni meteo così avverse da impedire il regolare svolgimento della partita.
Com’è ovvio, la perdita del braccialetto non era contemplata nell’uno e nell’altro caso, ma la partita venne interrotta lo stesso e per diversi minuti la tennista cercò il suo gioiello sotto gli occhi attenti di centinaia di spettatori seduti sugli spalti e milioni di spettatori che guardavano la partita in televisione.
Il bracciale fu ritrovato ma da allora, a furor di popolo, cambiò nome. A oggi sono davvero molto pochi coloro che ricordano perché il bracciale tennis si chiama proprio così.