Un ingrediente insospettabile in cucina è stato usato come carburante: il retroscena svelato dopo anni

Chi l’ha detto che per alimentare i motori bisogna scavare pozzi profondi chissà dove a caccia di petrolio? La soluzione potremmo avercela già in dispensa.

Mai come in questo momento il mondo è a caccia di nuove materie prime, in particolare per la produzione di carburante in alternativa al petrolio. Tra biodiesel, elettrico, idrogeno e chi più ne ha più ne metta, a qualcuno dev’essere sfuggito un ingrediente presente in tutte le case e a tutte le latitudini, e di conseguenza a basso costo. Non ci crederete mai, ma è proprio vero…

ingrediente cucina usato come carburante
In un recente studio si è segnalata la possibilità di utilizzare un comune ingrediente di cucina come materia prima eco-compatibile – (Grantennistoscana.it)

In un recente studio pubblicato su ACS, il bi-settimanale del prestigioso Journal of Agricultural and Food Chemistry, si è segnalata la possibilità di utilizzare un comune ingrediente di cucina come materia prima eco-compatibile, o materia grezza, per produrre del gasolio pulito. Michael Haas e i suoi colleghi hanno citato l’aumento della domanda globale di biodiesel, e il desiderio di espandere la base delle materie prime, come fattori motivanti per le loro ricerche. Ecco la brillante soluzione.

La soluzione che può cambiare le sorti del mondo

Partiamo da qualche dato significativo. Gli Stati Uniti si sono così impegnati a produrre qualcosa come centinaia di miliardi di litri di biocarburanti: per maggior parte si tratta di etanolo, sebbene anche la produzione di biodiesel sia in aumento. Gli operatori del settore sono a caccia di altre e più convenienti materia prime per la produzione del biodiesel, e gli scienziati di cui sopra hanno individuato nel burro – avete letto bene – un possibile candidato, con una produzione annua pari a circa 450 mila tonnellate.

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Il burro fu scoperto casualmente da un popolo nomade che trasportava il latte in sacche animali – (Grantennistoscana.it)

Qualcuno ha subito storto il naso: mettere in competizione il cibo con il biodiesel non è proprio il massimo. Ma secondo gli scienziati si potrebbe sfruttare il burro prodotto in eccedenza, rovinato o scaduto, o destinato a un uso non alimentare. In tal modo il biodiesel potrebbe attestarsi su prezzi competitivi. Intanto gli esperimenti fervono. I ricercatori intenti a trovare il metodo giusto di estrazione hanno recuperato il grasso derivante da un quarto di tonnellata di burro e l’hanno trasformato in acidi grassi, un componente del biodiesel.

Il risultato è stato giudicato unanimemente soddisfacente, in base agli standard ufficiali da rispettare per poter commercializzare il biodiesel. Morale della favola: con ulteriori purificazioni o mediante il ricorso alla miscelazione con il biodiesel ricavato da materie prime già esistenti, il burro potrà fornire in futuro un ottimo combustibile per motori diesel biologici. E chissà se al posto del fastidioso (e nocivo) gas di scarico nell’aria sentiremo del buon odore di latte.

Il segreto del carburante dei missili Nasa

C’è anche un curiosissimo precedente storico. Il burro è stato utilizzato come carburante anche per i razzi dalla NASA nella missione Apollo XVII, l’undicesima e ultima con equipaggio umano del programma spaziale Apollo. Il lancio del razzo vettore Saturn V avvenne il 7 dicembre 1972 alle ore 05:33:00 UTC da Cape Canaveral, in Florida, con a bordo un equipaggio composto da tre astronauti: il comandante Eugene Cernan, il pilota del modulo di comando Ron Evans e il pilota del LEM (nonché geologo) Harrison Schmitt. E scusate se è poco!

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Il burro è stato utilizzato come carburante anche per i razzi dalla NASA nella missione Apollo XVII – (Grantennistoscana.it)

Del resto, sono molti i segreti custoditi dal burro, uno degli alimenti più amati e utilizzati in cucina. Sapevate che fu scoperto casualmente da un popolo nomade che trasportava il latte in sacche animali, quando le continue scosse durante il cammino fecero trasformare il latte in burro? E che veniva utilizzato fin dal 2000 avanti Cristo dagli Egizi per proteggere la pelle dalle scottature solari? E ancora, che può essere usato anche per pulire (è un ottimo sgrassatore per le superfici in acciaio inox o per eliminare le macchie d’olio sulla pelle)? Oppure a scopi religiosi (bruciandolo in segno di offerta)?

E dire che nel Medioevo il burro veniva considerato un prodotto malsano e non adatto al consumo umano! Solo a partire dal Rinascimento diventò un ingrediente apprezzato e utilizzato in mille modi in cucina. Oggi invece sappiamo che contiene vitamina A, D e K, ma anche acido linoleico, molto utile alla salute del cuore e delle arterie. In fondo, anche noi funzioniamo un po’ come i motori…

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