Verrà confermato il sesto posto nel ranking mondiale per Jannik Sinner dopo la sconfitta ai sedicesimi di finale nel torneo di Cincinnati
La classifica aggiornata verrà stilata e ufficializzata solamente lunedì, quando dovranno essere determinate le teste di serie per il prossimo US Open. Jannik Sinner però è già certo del destino al quale andrà incontro, col rammarico che lo scenario sarebbe potuto diventare ben più favorevole.
È l’ultimo Slam stagionale, un’altra occasione per l’altoatesino di risplendere dopo i quarti di finale dello scorso anno e, ovviamente, la vittoria del primo Masters 1000 avvenuta solamente pochi giorni fa a Toronto. Lo scivolone di mercoledì scorso invece potrebbe costargli caro, considerato il meccanismo del sorteggio.
La battuta d’arresto contro Lajovic sul cemento dell’Ohio si spera non lasci troppe scorie, Flushing Meadows è un palcoscenico troppo importante e farsi influenzare da un passaggio a vuoto potrebbe rivelarsi letale. Il tabellone rimarrà ancora benevolo ma la chance sfumata è di quelle da mangiarsi le mani.
L’ultimo match di Sinner a Cincinnati porta in dono tanta delusione e tanto rammarico. Non per la gara in sé o per la prestazione scialba, quando per le conseguenze future. Già prima di scendere in campo mercoledì c’erano alcune certezze: il meccanismo che assegna le teste di serie del torneo aveva già tranquillizzato l’altoatesino che con la matematica dalla sua era sicuro di essere tra i primi otto. Questo cosa avrebbe comportato? Ovviamente evitare i primi quattro al mondo fino ai quarti di finale, un vantaggio non da poco.
Si tratta di un privilegio riservato unicamente ai tennisti che riescono a posizionarsi tra il quinto e l’ottavo slot. È chiaro quindi che per Jannik una posizione tra queste sarebbe valsa l’altra, non ci sarebbe stata molta differenza. Tuttavia uno scenario ancora migliore avrebbe potuto concretizzarlo se solo a Cincinnati avesse sfoderato una prestazione diversa.
Rincorrere il quarto posto del ranking ATP avrebbe significato infatti poter sfidare (eventualmente) Carlos Alcaraz e Novak Djokovic allo US Open solamente una volta arrivato in semifinale. Era un obiettivo alla sua portata, considerando anche che gli è già successo di centrarlo nella Race to Turin. Purtroppo non è andata così visto che si è fatto sbarrare la strada al secondo turno da Lajovic.
Al match è arrivato scarico mentalmente, una condizione che a detta di molti è solamente fisiologica. Vincere un torneo importante come un Masters 1000 porta con sé un rilascio di tensione notevole. Senza dimenticare che il torneo dell’Ohio è fin troppo vicino all’ultimo Slam della stagione, con tutte le fisime psicologiche che questo comporta.
A godere del benefit al suo posto sarà invece il danese Holger Rune, che approfitta della sconfitta di Sinner e degli altri per salire al gradino immediatamente sotto la top 3. Anche lui non si è spinto oltre i sedicesimi di finale però per diversi incastri fortuiti, tra cui la caduta di Stefanos Tsitsipas, ne è uscito comunque ‘vincitore’.
A New York fervono i preparativi per il sorteggio, al 28 agosto mancano meno di dieci giorni. Verranno prima accoppiati tutti gli atleti che non sono testa di serie, così da assegnare al numero uno le posizioni della parte alta e al numero due quelle della parte bassa. Poi sarà il tempo del numero tre e del numero quattro per capire i vantaggi concreti nel secondo e terzo quarto del tabellone.
Subito dopo si passa al sorteggio delle teste di serie dalla quinta all’ottava che obbligatoriamente potranno scontrarsi con i primi quattro solamente ai quarti di finale. Quelle dalla nona alla dodicesima invece li possono incrociare già agli ottavi e così via fino ad arrivare al 32esimo posto del ranking.
Detto questo, il favorito tra gli azzurri rimane Jannik Sinner, tante le aspettative che gli appassionati ripongono in lui. Il peso delle responsabilità comincia a gravare sulle sue spalle. La speranza è che non ricada nei vuoti di concentrazione di cui si è reso protagonista nell’ultima uscita.
Il suo cammino potrebbe snodarsi in questa maniera. È sicuro innanzitutto che potrà sfidare i tennisti della top quattro non prima dei quarti, agli ottavi c’è invece il rischio di incontrare quelli che vanno dalla nona alla dodicesima posizione del seeding e ai sedicesimi quelli dalla venticinquesima alla trentaduesima. Fortunatamente però il campioncino di San Candido nei primi due turni potrebbe non faticare troppo, visto che è certo di non incrociare nessuna delle teste di serie.
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