Se usi il microonde per scaldare questi alimenti, abbiamo una brutta notizia per te. Ecco perché dovresti smettere subito!
Alzi la mano chi non ha il forno a microonde in cucina! Col passare del tempo, al pari della friggitrice ad aria per intenderci, è diventato un elettrodomestico davvero indispensabile, un nostro alleato in casa che ci permette di accorciare, e di molto, i tempi di cottura.
Giusto per fare qualche esempio, si possono realizzare delle splendide mugcake mettendo in una tazza farina, uova, lievito e burro, basteranno poi un paio di minuti in microonde e la voglia improvvisa di dolce è bella che soddisfatta. Ma non solo: se non si vuole fare la cottura a bagnomaria, che può essere effettivamente impegnativa per chi non è bravissimo ai fornelli, basta far sciogliere il cioccolato nel fornetto per una squisita ganache o per una fonduta di formaggio al volo.
O ancora, se si è dimenticati di scongelare il pollo per la cena, una delle funzionalità più apprezzate del forno a microonde è proprio il defrost. Un solo elettrodomestico, tantissime funzionalità, se volessimo trovare una definizione che rappresenti appieno il microonde, sarebbe sicuramente questa.
Insomma, possiamo dire come ci abbia semplificato non poco la vita, soprattutto se si ha una pausa pranzo risicata e si preferisce tornare a casa – ove possibile – anziché restare in ufficio. Basta, infatti, azionarlo e la pietanza rimasta dal giorno prima è pronta per essere mangiata in fretta e furia.
Tuttavia, non è per nulla detto che tutto, ma proprio tutto, si possa scaldare senza problemi. Ci sono alcuni alimenti che non sono proprio pensati per essere scaldati nel microonde.
Sos pranzo: si possono scaldare tutti gli alimenti nel microonde?
Partiamo intanto da una piccola premessa. Se anche dopo un paio di minuti in microonde il piatto non è cotto alla perfezione, anzi alcune parti sono rimaste addirittura fredde, in realtà è più che normale. Si tratta, infatti, di uno degli svantaggi dell’elettrodomestico e si deve proprio al suo funzionamento. In altre parole, è difficile evitare un problema del genere in toto.
E la causa è da ricercare nel riscaldamento disomogeneo, concentrandosi piuttosto in particolari zone, che sono anche quelle roventi quando provi ad addentare un boccone. Queste, infatti, assorbono al meglio l’energia delle microonde, ecco perché si è cercato di eludere il riscaldamento non omogeneo facendo ruotare durante la cottura il piatto su cui si trova il cibo.
Ma se comunque nove volte su dieci la pietanza non è cotta alla perfezione, sarebbe buono posizionare il cibo da un lato del piatto rotante, anziché al centro. In alternativa, in commercio esistono anche forni a microonde pensati dalle aziende con un sistema a più aperture, in modo da far fuoriuscire le microonde.
Così il vano cottura ha una distribuzione omogenea e i piatti non saranno più freddi in alcuni punti. Ma a prescindere dalle accortezze che puoi mettere in atto, non tutto è adatto per la cottura nel microonde. Anzi alcuni piatti rischiano addirittura di rovinarsi del tutto. Ma quali sono?
No, non tutto va bene al microonde: ecco la lista completa delle pietanze da evitare!
Ti avvisiamo sin da subito però: potrebbe essere davvero un brutto colpo per te. Anche perché, la maggior parte delle persone usa il microonde proprio per riscaldare questi alimenti, che in realtà si rovinano soltanto. Ma partiamo dal primo.
PASTA
Quante volte ci sarà rimasta della pasta dal giorno prima, magari condita con un sughetto così buono e invitante, da non vedere l’ora di mangiarla il giorno dopo durante la pausa pranzo? Ecco, in realtà il microonde altera e non poco il sapore di qualsiasi primo.
Giusto per rendere l’idea, con la cottura al microonde i condimenti tenderanno a separarsi rendendo il piatto poco gustoso e tratti anche insipido. Insomma, perfino la carbonara eccezionale del giorno prima perde la sua unicità. Ecco perché sarebbe meglio scaldare la pasta con un filo d’olio in una padella o in un pentolino. Perderai più tempo, sarà davvero squisita!
PIZZA
Un discorso simile si applica anche alla pizza, in questo caso della sera prima però. Non si butta di certo, ma si consuma il giorno dopo. E se c’è chi non resiste e la mangia anche fredda, altri preferiscono passarla anche 30 secondi al microonde.
Niente di più sbagliato in realtà. L’impasto della pizza, infatti, è molto particolare e una cottura simile non farebbe altro che rovinare la consistenza.
In altre parole, la croccantezza lascerà il posto a (fin troppa) morbidezza. Ma non solo. I crostoni della pizza, invece, proprio perché più spessi, rischiano di diventare gommosi e impossibili da masticare. Meglio scaldarla quindi in forno o in padella, per una cottura che non alteri la croccantezza originale della pizza.
POLLO PANATO
Proprio in virtù se vogliamo dello stesso principio, un discorso simile si può fare anche col pollo panato che adoriamo proprio per la sua meravigliosa croccantezza.
Se si riscalda al microonde, invece, la panatura rischia di diventare molliccia e morbida. Anche in questo caso quindi, scegli la padella, il forno standard o ancora la friggitrice ad aria per un pollo super croccante!
PATATINE FRITTE
Ebbene sì, anche le patatine fritte non vanno scaldate nel microonde. Oltre alla cottura non omogenea, infatti, si corre il rischio, come nel caso del pollo panato, di alterare la consistenza.
Le patatine quindi sarebbero molli e a tratti anche gommose. Opta sempre per il forno classico!
CARNE
Se ti è avanzata della carne, l’ultima cosa che dovresti fare è riscaldarla nel microonde, specialmente quella rossa. Rischia di diventare dura e davvero difficile da masticare. In alternativa, taglia la carne a fettine sottili, irrorala con un filo d’olio e poi falla cuocere in padella. Così sarà più morbida e gustosa. Ma non finisce qui!
Come dicevamo prima, il microonde ci viene in soccorso anche per scongelare la carne. Ma sarebbe meglio evitarlo, a meno che non si abbia necessità di farlo o si rischia di non cenare. Il defrost accelerato, infatti, deteriora le caratteristiche nutrizionali della carne stessa, impoverendola.
