Quali sono le Regioni che hanno il mare più pulito? Saperlo può aiutarci a ridurre problemi di salute come quelli causati dall’Escherichia coli.
Questo batterio infatti – anche se la maggior parte dei ceppi sono innocui – può provocare disturbi di diversa gravità. Estate, si sa, fa rima con mare. Ma se noi quando siamo in vacanza abbiamo l’abitudine di staccare la stessa cosa non vale per i batteri, che non conoscono ferie.
Perciò anche al mare non dobbiamo mai trascurare di stare attenti alla nostra salute. Nel caso specifico stando attenti in che acque ci immergiamo, più o meno pulite. Sotto questo profilo, dove si trova il mare più pulito d’Italia? A dircelo è il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa). Per stabilire quale sia la regione italiana col mare più salubre il Snpa ha pensato bene di basarsi sul monitoraggio delle concentrazioni di Escherichia coli e degli Enterococchi intestinali.
Qual è la qualità dei mari italiani
A livello generale, lo scenario emerso quest’anno dal monitoraggio può dirsi senz’altro positivo. In tutte le regioni italiane la qualità delle acque destinate alla balneazione è risultata di buon livello, facendo registrare percentuali di costa eccellente superiori all’85% e con picchi che hanno superato anche il 99%.
Nel corso del 2022 in tutto il Paese sono state eseguiti più di 30 mila campionamenti, un’operazione indispensabile per poter valutare la qualità sanitaria delle acque di balneazione italiane. Altre analisi microbiologiche sono state poi condotte in un periodo di quattro anni (dal 2019 al 2022) dal Snpa allo scopo di stabilire quale sia il mare più pulito d’Italia.
I risultati del monitoraggio sono stati presentati in una conferenza stampa alla presenza di varie personalità istituzionali. Come il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, l’assessore regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, il direttore generale di Arpa Puglia Vito Bruno, il direttore scientifico di Arpa Puglia, Vincenzo Campanaro, e il direttore del Centro Regionale Mare di Arpa Puglia, Nicola Ungaro.
Mari d’Italia: il confronto con l’Europa
Sono stati controllati anche in laghi e in qualche caso anche i fiumi: alcune Regioni hanno raggiunto il 100% di acque eccellenti. Un’altra buona notizia consiste nel fatto che in media le acque italiane sono risultate migliori rispetto a quelle dei Paesi dell’Unione Europea, prendendo come riferimento i dati dell’Agenzia europea dell’ambiente menzionati sul sito ufficiale del Snpa.
L’attività di campionamento riferita al 2023 ha avuto inizio già da diverse settimane e proseguirà per tutta l’estate. Gli esiti delle analisi sono pubblicati sui siti delle singole Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente (Arpa) oltre che sul portale “Acque” del Ministero della Salute. Sempre a tutela della salute dei bagnanti è previsto anche un monitoraggio di sorveglianza per identificare eventuali specie di alghe potenzialmente tossiche.
Qual è la Regione italiana col mare più pulito
Detto questo, c’è curiosità di sapere quale sia la classifica delle regioni col mare più pulito d’Italia. La qualità dei mari italiani è stata classificata secondo quattro categorie: “scarsa”, “sufficiente”, “buona” o “eccellente”.
Partendo dalle zone basse della classifica, all’ultimo posto c’è la Sicilia, preceduta da Campania, Emilia Romagna, Abruzzo e Lazio.
Salendo più su in classifica troviamo la Liguria, che si posiziona in decima posizione col 91,4% delle sue acque balneabili giudicate eccellenti. Nono posto per la Calabria (91,6% di acque balneari eccellenti), ottavo il Veneto e settimo posto in graduatoria per la Basilicata (93,7%).
In sesta posizione invece c’è il Friuli Venezia Giulia, con acque di balneazione eccellenti per il 93,8%, buone per il 5,6% e scarse per lo 0,4% delle sue coste. Quinto gradino per le Marche (97,6% di acque balneabili considerate eccellenti) e quarto per il Molise, regione spesso sottovalutata che però può vantare l’eccellenza nel 98,5% delle sue acque balneabili.
Sul gradino più basso del podio, con pochi punti percentuali in più rispetto al Molise, si piazza la Toscana (98,6%). Medaglia d’argento alla Sardegna che si classifica al secondo posto con una percentuale altissima, pari al 99,3% di acque di balneazioni eccellenti. Sul gradino più alto del podio per la pulizia del suo mare si posiziona invece (per la terza volta di fila) la Puglia, che può esibire una qualità delle acque di balneazione davvero super: il 99,8% delle acque pugliesi è considerato eccellente.
In generale, ribadiamo, a livello nazionale i mari italiani hanno dimostrato una qualità eccellente lungo il 95,5% delle nostre coste (un tratto che abbraccia circa 5.000 dei 5.300 chilometri di costa italiana). Il 2,7% è stato comunque valutato di buona qualità (2,7%, corrispondente a 144 chilometri) e lo 0,8% (43 chilometri) invece risulta di qualità sufficiente o scarsa.
Classifica delle regioni col mare più pulito d’Italia
- Puglia
- Sardegna
- Toscana
- Molise
- Marche
- Friuli Venezia Giulia
- Basilicata
- Veneto
- Calabria
- Liguria
- Lazio
- Abruzzo
- Emilia Romagna
- Campania
- Sicilia
Escherichia coli e Enterococchi intestinali, cosa sono e perché sono importanti per la qualità delle acque
L’Escherichia coli è la specie di batterio più conosciuta del genere Escherichia. Normalmente fa parte integrante del microbiota intestinale dell’uomo. La sua presenza dunque si trova tipicamente nel nostro intestino come in quello di altri animali a sangue caldo.
Malgrado la maggior parte dei ceppi di Escherichia coli siano inoffensivi, alcune varietà possono provocare malattie anche gravi. Di solito questi battersi si prendono consumando cibi crudi contaminati. Ma si possono trasmettere anche attraverso l’acqua, nel caso di contaminazione ad esempio da feci infette. Normalmente le malattie intestinali causate dall’Escherichia coli portano a crampi e diarrea, ma a volte anche a febbre e vomito. Il periodo di incubazione oscilla tra i 3 e gli 8 giorni. Di norma si guarisce al massimo in 10 giorni.
Un discorso analogo vale per gli Enterococchi intestinali, batteri troviamo normalmente nell’intestino umano. Anche loro, nei ceppi più pericolosi, possono provocare crampi, diarrea, febbre e vomito, specialmente a pazienti anziani o debilitati.
Sia l’Escherichia coli che gli Enterococchi intestinali sono considerati batteri “spia”. In altre parole al di là delle loro caratteristiche mediche, che di solito non destano particolari preoccupazioni, questi due batteri sono usati come parametri per valutare la qualità dell’acqua. Se superano certi livelli di concentrazione nelle acque, la loro presenza viene considerata una “spia”, cioè un indicatore che segnala una situazione di inquinamento idrico potenzialmente pericolosa, facendo scattare divieti di balneazione.