Se stai per partire per le vacanze e non sai come comportarti con il cibo locale, ecco una guida che ti aiuterà a non stare male
L’estate è finalmente arrivata e, con lei, anche il tempo delle ferie estive. Le aspettavamo tutti da un anno e finalmente sono qui: se qualcuno se le è già godute, altri devono ancora andarci ma mancano davvero poche settimane, se non pochi giorni. Alcuni preferiscono trascorrerle in montagna, a prendere il fresco delle cime alpine o appenniniche e a godersi i meravigliosi paesaggi; altri, invece, adorano approfittare di qualche giorno di ferie per visitare una delle meravigliose città d’arte italiane ed europee.
La maggior parte delle famiglie, però, lega le ferie al mare: stare con i piedi a mollo, prendere il sole sul lettino e fare le passeggiate in spiaggia è per molti la quintessenza della felicità. Che siano in Italia o all’estero, tutti i tipi di vacanza si accomunano per alcune caratteristiche simili: innanzitutto il relax, poi il divertimento e infine il buon cibo, meglio ancora se tipico e locale della zona in cui ci troviamo. Se però siamo all’estero, dobbiamo prestare massima attenzione: ecco i nostri consigli per non stare male.
Cos’è la tossinfezione alimentare e come si manifesta
Per quanto in Italia i casi di tossinfezione alimentare siano in media meno rispetto a quelli degli altri paesi europei, la stagione in cui si concentra la maggior parte è soprattutto l’estate, poiché è più facile e più piacevole consumare alimenti freddi e crudi come carpacci di carne, di pesce o frutta e verdura proveniente dal proprio giardino. La tossinfezione alimentare si manifesta con nausea e vomito, diarrea e crampi addominali e in alcuni casi anche la febbre ed è causata dall’ingestione di alimenti contaminati da microrganismi patogeni o da metaboliti tossici, come le tossine.
Come abbiamo detto, l’Italia è un paese dove i casi di tossinfezione alimentare non sono frequenti e, proprio per questo motivo, gli italiani tendono ad avere false sicurezze in merito alla salubrità di ciò che mangiano, soprattutto quando si trovano all’estero: così come avviene quando sono nel loro paese natale, anche fuori dall’Italia consumano tutto quello che si trovano davanti senza metterne in dubbio la sicurezza.
Non è raro, infatti, sentire di persone che in vacanza in determinati posti del mondo si sono ritrovate a trascorrere una settimana tra letto e bagno, proprio a causa di virus gastro-intestinali causati da alimenti deteriorati.
Le tre categorie di tossinfezione
La prima categoria è quella delle tossinfezioni vere e proprie, determinate da alimenti che contengono il microrganismo patogeno e le tossine che esso produce. I sintomi sono quelli riferibili al tratto gastrointestinale e queste tossinfezioni sono pericolose soprattutto per i bambini, le donne in gravidanza e gli anziani. Ci sono poi le intossicazioni, causate dall’ingestione di alimenti che contengono solo le tossine e non il microrganismo patogeno vitale. Infine, ci sono le infezioni, determinate dal mangiare cibi che contengono solo il microrganismo patogeno e non le sue tossine: due esempi sono la Salmonellosi e la Listeriosi.
Vacanze all’estero: cosa c’è da sapere
Se trascorriamo le nostre vacanze in Italia, possiamo stare piuttosto sicuri: l’introduzione di specifiche norme in merito all’igiene degli alimenti e delle superfici e degli strumenti con cui vengono trattati ha ridotto sensibilmente il numero di tossinfezioni. Il sistema che vi è alla base è il HACCP, Analisi dei Pericoli e Punti Critici di Controllo, con cui si cerca di aiutare chi lavora con il cibo a capire quali siano i punti critici in merito alla sicurezza degli alimenti.
Se però si va in vacanza all’estero, bisogna prestare particolare attenzione. Innanzitutto, fondamentale è evitare l’acqua non potabile, informandosi in merito alla salubrità di quella che vediamo uscire dal rubinetto di casa: se vediamo i locali berla, non significa che sia sicura poiché il loro sistema gastro-intestinale potrebbe esserne abituato, a differenza nostra. Inoltre, occhi aperti anche a frutta e verdura crude, al pollame e a tutti i derivati della carne crudi o solo scottati, così come alle uova e a tutto ciò che le contiene come dolci, salse, creme e gelati. Ovviamente, poi, occhi aperti anche sul pesce, soprattutto se servito crudo così come al latte non pastorizzato e ai suoi derivati.
I paesi più a rischio
Se si prenota una vacanza nelle zone tropicali ed equatoriali, non si può non prestare un occhio di riguardo a questi pericoli. In particolar modo per i paesi dell’Africa, dell’America Latina, del Medio Oriente e del Sud-Est asiatico: tra chi viaggia in queste zone, ogni anno c’è una buona percentuale che contrae una tossinfezione alimentare con nausea, diarrea, vomito e febbre per giorni e giorni. Solitamente, questi sintomi vengono associati a quella che viene definita anche la “diarrea del viaggiatore”, legata quindi all’ingestione di acqua infetta o di alimenti non sicuri. Nel caso in cui la prendiate anche voi, contattate un medico locale o il vostro di famiglia, per chiedergli come procedere.
Gli alimenti sicuri e come prevenire i problemi
Se quindi ci sono alimenti poco sicuri, dall’altro lato invece tutte le bevande in bottiglia e in lattina, i prodotti confezionati e tutto quello che viene cotto alla perfezione non deve far preoccupare, poiché solitamente ha subito controlli in azienda in fase di produzione o, attraverso la cottura, ha ucciso ogni microrganismo. Per prevenire queste forme di tossinfezione, quindi, il primo procedimento utile è quello di cuocere tutti gli alimenti, seguendo attente procedure di igienizzazione delle superfici e delle mani.
Se cucinate in casa degli alimenti acquistati nei mercati locali all’estero, lavorateli su dei taglieri di plastica da mettere subito in lavastoviglie e, soprattutto, da non usare con nient’altro, così da evitare contaminazioni incrociate. In frigorifero, tenete lontani gli alimenti crudi da quelli cotti, anche per quanto riguarda le uova e modificate la vostra dieta in modo da ridurre i rischi e le tentazioni.