Tra tutte le varie discipline agonistiche lo sci di velocità estrema, quello che una volta era definito chilometro lanciato, è uno dei più rischiosi e affascinanti.
La Federazione internazionale di sci e sport invernali (la FIS che in Italia nella sua affiliazione al CONI si chiama FISI), ha catalogato lo sci in diverse discipline sportive che nel corso degli ultimi anni si sono arricchite di numerose specialità e di altre competizioni. A discesa, slalom e gigante si è aggiunta la combinata.
Ma lo sci da tempo annovera tutta una serie di altre gare che appartengono al mondo del freestyle: salti (i cosiddetti aerial), la sciata sulle gobbe (i Moguls), il parallelo (con quattro atleti che partono contemporaneamente) e la discesa all’interno del pipe, un tubo che consente evoluzioni al di fuori delle sponde di una struttura rigida.
Lo sci di velocità: il record
C’è poi una disciplina che ha avuto enorme successo negli anni ’70 e che inizialmente era stato ribattezzato chilometro lanciato. Lo sciatore si gettava a tutta velocità da una pista con lo scopo di raggiungere la massima velocità possibile. Un test che era diventato importante non solo per verificare le qualità dello sciatore. Ma anche per testare i materiali, l’aerodinamica, l’affidabilità degli sci. Con il tempo lo sci di velocità, poi ribattezzato speed skiing, è diventata una disciplina di grande importanza sulla quale le aziende che producono sci e abbigliamento investono moltissimi soldi.
Impressionante la velocità massima raggiunta con gli sci da un essere umano. L’impresa, documentata ufficialmente, appartiene a un italiano, Ivan Origone. Durante una gara di speed skiing del 2020 Origone ha fermato i sensori sulla sensazionale velocità di 254,958 km/h. Il risultato si è tenuto sulla pista francese di Chabrières a Vars, ed è stata monitorata da un sistema radar che ha confermato la velocità raggiunta secondo i rilevamenti di diverse cellule e sensori.
Velocità e incidenti fatali
Da notare che la pratica dello sci di velocità è considerata uno sport estremo e pericoloso, che richiede una preparazione tecnica e fisica specifica, nonché una grande determinazione e coraggio. La pratica di questo sport è regolamentata da rigide norme di sicurezza per ridurre al minimo il rischio di infortuni. Infortuni che purtroppo in passato sono stati numerosi, e in qualche caso anche fatali.
È importante sottolineare che la pratica della discesa a velocità estreme deve essere effettuata solo in luoghi autorizzati e sotto la supervisione di esperti, per evitare il rischio di incidenti. Inoltre, è sempre consigliabile praticare lo sci in modo responsabile e rispettando le regole di sicurezza per evitare il rischio di infortuni. Purtroppo, come in qualsiasi ambito sportivo, improvvisarsi è sempre una pessima idea. Simone e Ivan Origone, i due fratelli italiani che da anni sono considerati i massimi esponenti di questa specialità, si sono allenati per anni per ottenere questi risultati lavorando molto anche nella macchina del vento.
I record: tutti diversi
I record possono essere diversi, a seconda delle condizioni atmosferiche di neve e di pista. Non tutti i record sono uguali: perché non tutte le pendenze sono uguali. E non ci saranno mai condizioni di pista, di neve e di vento identiche anche a distanza di pochi secondi da un tentativo all’altro.
Simone Origone, fratello minore di Ivan, detiene il record del mondo di velocità sugli sci, stabilito nel 2014 a Vars, Francia, con una velocità di 252,632 km/h.
L’austriaco Klaus Schrottshammer, ha stabilito il record di velocità sulle piste della famosa stazione sciistica di Les Arcs, in Francia, nel 1995, con una velocità di 250,724 km/h.
Simone Origone detiene anche il record di velocità senza l’aiuto del vento, durante una gara di sci di velocità tenutasi a Salla, in Finlandia, nel 2015, con una velocità di 183,68 km/h.
Tutti questi record sono stati riconosciuti e omologati dalla FIS. Prestazioni dimostrano la grande abilità e il coraggio dei praticanti dello sci di velocità, ma è importante ricordare che la pratica di questo sport comporta rischi significativi per la salute e la sicurezza e dovrebbe essere effettuata solo in luoghi autorizzati e sotto la supervisione di esperti.
