Forse non tutti sanno che il ventilatore può rivelarsi utilissimo anche nel periodo invernale, per un motivo ben preciso.
Anche un ventilatore a soffitto può riservare delle sorprese. Istintivamente siamo portati ad associarlo alle temperature afose dell’estate, magari ai quaranta gradi che ormai sempre più spesso in questo periodo sono una sgradita compagnia delle nostre giornate. Oppure alle nottate umide che ci rendono difficile anche solo prendere sonno.
C’è poco da fare: ventilatore a soffitto fa rima con estate. Quanto ci sbagliamo però! Anche in inverno infatti ventilatori come questi possono rivelarsi altrettanto utili e permetterci perfino di risparmiare sul costo del riscaldamento. Per capirlo bisogna partire prima di tutto dall’effetto prodotto realmente dal ventilatore.
Di solito un ventilatore da soffitto in estate raffredda la casa spingendo direttamente l’aria sotto di esso. Nel momento in cui le pale spingono l’aria verso il basso vanno a riprodurre un effetto noto come Wind Chill, ovvero raffreddamento da vento. In questo modo le pale agevolano l’evaporazione, contribuendo così a darci una piacevole sensazione di freschezza.
L’effetto Wind Chill è il frutto di un fenomeno per cui, quando c’è vento o un flusso di aria, il nostro corpo ha la sensazione che la temperatura percepita dal nostro organismo sia inferiore a quella reale. L’aria infatti accelera l’evaporazione dell’umidità a livello dell’epidermide, causando una perdita di calore corporeo. Così percepiamo questa perdita sotto la forma di un aumento della sensazione di freddo.
Ventilatore a soffitto, perché torna molto comodo anche in inverno
Un conto dunque è la temperatura percepita grazie all’azione del ventilatore, un altro è la temperatura di casa nostra, che in realtà non viene abbassata dal ventilatore. Molto semplicemente, il ventilatore ci fa sentire più fresco.
In inverno, quando l’aria calda sale, gran parte dell’energia utilizzata dal sistema di riscaldamento riscalda soltanto la parte superiore delle stanze di casa, quelle vicine al soffitto naturalmente. In questa situazione dunque il ventilatore può rivelarsi davvero utile anche nei momenti invernali per potenziare il sistema di riscaldamento della casa, non soltanto per rinfrescare le stanze durante l’estate.
Se in estate il ventilatore a soffitto va ruotato in senso antiorario in modo da generare una corrente verso il basso capace di fornire una brezza diretta e rinfrescante, in inverno, il ventilatore deve girare nella direzione opposta: in senso orario, così da creare una corrente ascensionale che distribuisca l’aria calda in tutta la stanza.
Come attivare la modalità inversa del ventilatore
Per farlo ci basterà verificare se sull’involucro del motore del ventilatore a soffitto è presente o meno un interruttore. Se dovesse essere presente, bisognerà girarlo e vedere se l’aria si alza o si abbassa.
Quello che dovremo fare in sostanza è invertire la direzione di rotazione della ventola. In questo modo il ventilatore tirerà verso l’alto l’aria più fresca della stanza spingendo contemporaneamente quella più calda dal soffitto verso la parte bassa della stanza.
Al giorno d’oggi la gran parte dei ventilatori a soffitto è dotata della modalità inversa. Per sincerarsene basterà dare un’occhiata al manuale. Per attivarla potrebbe essere sufficiente modificare un’impostazione col telecomando o premere un interruttore sul comando a muro o, ancora, un semplice interruttore fisico posizionato sul motorino del ventilatore a soffietto.
Un po’ meno bene può andare con modelli più vecchi dove l’interruttore è raggiungibile solo dopo aver rimosso il coperchio del ventilatore. In questo caso, va da sé, passare alla modalità inversa può essere più complicato.
Quale modello di ventilatore scegliere
Chiaramente le abitazioni più difficili da riscaldare saranno quelle con i soffitti alti o quelle che hanno perdite di calore. Se dovessimo avere dell’aria che ci filtra in soffitta, ad esempio, la pressione negativa all’interno della casa andrà a compensare tirando aria fredda vicino al pavimento dell’abitazione.
Girando in senso orario, le pale del ventilatore da soffitto attirano l’aria fredda attorno alla stanza per spingerla verso l’alto. In questo modo l’aria calda che si aggira vicino al soffitto si vede spingere nella stanza.
In pratica usare un ventilatore da soffitto nella “modalità inversa”, combinando questa azione con quella di una stufa, permette di ridurre in maniera significativa la potenza necessaria per mantenere una confortevole temperatura ambiente. Permettendoci anche, di conseguenza, di abbassare le bollette del riscaldamento. Quanto al costo dei ventilatori a soffitto, specialmente i modelli a risparmio energetico hanno costo pari forse a pochi centesimi all’ora per assicurare il loro funzionamento. E possono consentirci, cosa importante, di abbassare il termostato di alcuni gradi.
Quanto si risparmia in bolletta grazie al ventilatore
Questo accorgimento farà funzionare meno spesso il sistema di riscaldamento, con un duplice vantaggio: la riduzione del costo delle bollette dell’energia (una manna in tempo assillati dal caro energia) senza però perdere in comfort. Per assicurarsi che il tandem risparmio-confort viaggi a velocità ottimale dovremo scegliere con cura il nostro ventilatore.
Come detto, sarà fondamentale sceglierne uno a basso consumo energetico. Questi modelli sono in grado di essere più efficienti anche fino al 40% rispetto ai ventilatori più tradizionali, dato che sono muniti di motori migliori oltre ad avere un design più innovativo delle pale, ottimizzate in modo da abbassare i consumi di energia del dispositivo.
Un altro interessante vantaggio derivante dal far funzionare il ventilatore da soffitto anche nella stagione invernale è la possibilità di avere un migliore flusso d’aria a disposizione migliorando la qualità dell’aria nella stanza. Integrando la circolazione dell’aria del nostro impianto di climatizzazione, il ventilatore da soffitto potrà essere sicuramente d’aiuto per far circolare l’aria viziata che si trova vicino al soffitto durante la stagione dei riscaldamenti accesi.
Il segreto, come detto, sta nell’attivazione della modalità inversa. Nella normale modalità estiva le pale del ventilatore a soffitto si muovono in senso antiorario. È così che producono quella brezza orientata verso il basso che contribuisce al raffreddamento della nostra pelle aiutandoci con l’evaporazione del sudore. Meno noto forse il fatto che in genere il ventilatore possiede anche una modalità inversa, detta a volte modalità invernale, che può rivelarsi utilissima.
Conviene davvero usare il ventilatore a soffitto per riscaldare?
Quando invertiamo la direzione del ventilatore facciamo in modo che si sollevi l’aria più fresca, mentre l’aria calda viene spinta dal soffitto e lungo il lato della stanza nella zona giorno. Altrimenti l’aria calda rimarrebbe nei pressi del soffitto. Per dimostrare questa azione del ventilatore sono stati eseguiti anche dei test di laboratorio, servendosi di una telecamera professionale per usare l’imaging con mappa termica.
Si potrebbe obiettare che usare contemporaneamente un riscaldatore e il ventilatore può far lievitare i costi. Le cose non stanno proprio così. Rispetto ai riscaldatori che hanno bisogno di molta energia per assicurare il proprio funzionamento le ventole risultano decisamente meno dispendiose. Attivare la modalità inversa comporta che la nostra stufa avrà molto meno lavoro da fare per assicurare il mantenimento di una temperatura costante in casa.
Test di laboratorio hanno mostrato che con la ventola accesa in modalità inversa, a parità di condizioni praticamente si dimezza il consumo di energia della stufa per arrivare a ottenere la stessa temperatura. La ventola consuma sostanzialmente sui 10 W o comunque si mantiene su valori analoghi. Dunque il consumo complessivo di energia da parte dell’uso concomitante del riscaldatore e del ventilatore ammonta a meno della metà di quello della stufa quando è in azione da sola. Il che in bolletta può tradursi in un bel risparmio nel corso del tempo.
Attenzione agli sprechi di elettricità
È fondamentale ribadire che un ventilatore a soffitto non raffredda né riscalda le stanze di casa: ci fa soltanto sentire più caldo o più freddo. L’aria, colpendo la nostra pelle, accelera il processo di evaporazione dell’umidità presente sulla cute, facendoci sentire più freschi. Un po’ come avere un finestrino aperto in una macchina in movimento.
Altra cosa da ricordare: spegnere il ventilatore quando usciamo dalla stanza. Anche se questi apparecchi consumano energia soltanto per pochi centesimi all’ora sarebbe uno spreco di energia farli funzionare se non siamo presenti. Appunto perché si limita soltanto a distribuire più uniformemente l’aria, senza rinfrescare o raffreddare realmente i locali, far funzionare un ventilatore in una stanza vuota equivale a sprecare elettricità.