L’ex numero uno del mondo si è raccontata apertamente parlando della sua malattia e dei sintomi che la caratterizzano.
Conosciuta anche come la “Venere nera” del tennis, Venus Williams è diventata celebre in tutto il mondo per i traguardi raggiunti sul campo. Sorella maggiore di Serena, insieme alla quale si è aggiudicata la vittoria di ben 14 titoli nel doppio del Grande Slam, è nota per essere considerata una delle migliori giocatrici di sempre. Nonostante la sua malattia, non si è mai data per vinta, portando avanti la sua passione più grande.
Era il 2011 quando Venus Williams ha confessato per la prima volta di soffrire di una patologia infiammatoria chiamata sindrome di Sjögren, provocata da una serie di disfunzioni e anomalie che interessano il sistema immunitario. Si tratta di una malattia autoimmune, con la quale la tennista ha dovuto imparare a convivere.
Parlando del virus, all’epoca, le sue parole avevano suscitato le preoccupazioni dei suoi affezionati fan: “Si è preso le mie energie, mi stanca e causa dolori articolari” aveva spiegato. Scoprire quale fosse la diagnosi tuttavia è riuscito a farla “tranquillizzare“. In seguito alla manifestazione dei primi sintomi, infatti, capire di quale patologia si trattasse è stato il primo passo per poter iniziare il suo recupero.
Venus Williams, la consacrazione nel mondo del tennis
Classe 1980, la tennista originaria di Lynwood (California) si è avvicinata molto presto allo sport e ha mosso i primi passi nel settore affidandosi alla guida del padre Richard Williams e della madre Oracene Price che le hanno fatto da allenatori. La campionessa ha dimostrato fin da bambina di avere un talento impressionante e a soli 14 anni ha debuttato nelle competizioni professionistiche.
Venus ha conquistato importanti traguardi nel corso della sua eccezionale carriera, riscuotendo un successo internazionale insieme alla sorella Serena. Le sportive, oltre a entrare nell’olimpo dei campioni più apprezzati e seguiti degli ultimi tempi, sono diventate due figure di spicco anche nel mondo della moda, una passione che hanno sempre condiviso.
Nel 2010 la “Venere nera” ha raggiunto per la seconda volta il primo posto nel ranking mondiale nel doppio (dopo essersi affermata alla posizione numero uno nel singolare nel 2002), portando a casa l’ennesimo successo. Nello stesso anno, però, la sua vita ha preso una piega che mai avrebbe immaginato: le è stata diagnosticata la sindrome di Sjögren.
La rivelazione sulla malattia
A distanza di qualche mese ha rivelato le sue condizioni al pubblico. Per Venus ha avuto inizio una lunga battaglia contro la patologia e si è ritrovata costretta a dover rinunciare ad importanti competizioni, come gli US Open e l’Australian Open, precipitando di posizione. “Sono sempre convalescente perché purtroppo la mia malattia non se ne andrà” aveva ammesso nel corso di un’intervista riportata da tennis.it nel 2013.
“Nei miei sogni arriverà un giorno in cui la sindrome se ne andrà, ma so che non accadrà” aveva poi aggiunto. La patologia non le ha tuttavia impedito di continuare a mettersi in gioco e, nonostante i numerosi alti e bassi affrontati nel corso degli anni, la tennista è sempre stata un modello ed un punto di riferimento per i tifosi e non solo. Dopo essersi presa un periodo di pausa dalle gare, l’anno scorso è tornata sul campo.
In questi anni Venus ha parlato in più occasioni della sua malattia e di quanto sia difficile conviverci: “Alcune mattine mi sento davvero a pezzi, come quando non riesci a dormire o hai l’influenza” aveva affermato qualche anno fa. Anche Serena si è lasciata andare ad alcune dichiarazioni sulla condizione della sorella, sottolineando la sua determinazione e il suo “spirito“, riconoscendo l’impegno costante nel raggiungere i suoi obiettivi.
Sindrome di Sjögren, di cosa si tratta
Ma cos’è, nello specifico, la patologia di cui soffre giocatrice? Lei stessa ha spiegato ai fan che si tratta di un virus autoimmune e quali sono i suoi sintomi. La sindrome di Sjögren interessa soprattutto le donne di età compresa tra i 30 e i 50 anni e colpisce principalmente le ghiandole esocrine, in particolare quelle salivari e lacrimali, causandone la secchezza.
Come affermato in precedenza, è causata da alcune disfunzioni che riguardano il sistema immunitario. Quest’ultimo, per via delle anomalie, finisce col danneggiare l’organismo piuttosto che proteggerlo da elementi patogeni e malattie (come invece dovrebbe fare). Ed è per tale ragione che la sindrome viene definita autoimmune.
La patologia si presenta in forma primitiva (senza avere nessun legame con altre malattie) o secondaria (nei casi in cui va di pari passo con altre patologie autoimmuni, come il Lupus eritematoso sistemico, l’artrite reumatoide o la tiroide di Hashimoto). Per il momento le cause scatenanti all’origine della sindrome sono ancora sconosciute. Tuttavia gli esperti indicano fattori genetici, ambientali ed ormonali tra le principali motivazioni.
I sintomi tipici della patologia
Sono tante le persone che ignorano l’esistenza della sindrome di Sjögren e, molto spesso, arrivare ad una diagnosi potrebbe risultare complicato. Il modo migliore per far fronte alla malattia è sicuramente prestare attenzione ai sintomi che la contraddistinguono. Se si nota una loro manifestazione prolungata nel tempo, sarebbe bene rivolgersi ad un medico e sottoporsi agli esami idonei.
Abbiamo appurato che la patologia coinvolga le ghiandole esocrine. Di conseguenza, il primo campanello d’allarme da prendere in considerazione è la secchezza, che potrebbe interessare diverse zone del corpo: dalle vie nasali agli occhi (che potrebbero addirittura bruciare), dalla gola alle labbra, fino agli organi genitali e alla pelle.
Allo stesso modo, si potrebbe notare una diminuzione della sudorazione e un’ingrossamento delle ghiandole salivari. Tra i segnali, indichiamo anche la disfagia, termine utilizzato per indicare l’incapacità di deglutire, e l’astenia, ossia una sensazione di affaticamento e debolezza che tuttavia non è dovuta ad un particolare sforzo fisico, come lamentato dalla stessa Venus, e che si unisce ai dolori articolari.