Vertigini nei bambini: capire i sintomi, le cause e le varie tipologie che possono scaturire episodi di crisi nel piccolo è fondamentale!
La vertigine nei bambini è un disturbo molto più comune di ciò che si pensa, tuttavia solo alcuni riescono a giungere all’osservazione medico specialistica. Ci sono diversi fattori per cui tanti di essi, che ne soffrono, non hanno la possibilità di andare a fondo al disturbo, tra cui: la difficoltà del bambino di esprimersi correttamente, la breve durata del sintomo e talvolta, i genitori tendono a sottovalutare le lamentele dei propri figli.
L’aspetto fondamentale per una diagnosi corretta sta nel determinare i sintomi e il tipo di disturbo, la durata, la frequenza in cui si presenta e l’eventuale associazione con altri disturbi. Qui, si capisce quanto può essere difficile arrivare ad una diagnosi, se non si ha una descrizione esatta del problema, in cui, molto spesso, c’è bisogno dell’intuizione e dell’aiuto del genitore.
Vertigine nei bambini: cosa sono e quali sono i sintomi?
La vertigine nei bambini viene descritta come una sensazione di capogiro, con instabilità, un anormale debolezza, fino allo svenimento. Elementi che vengono lamentati in diverse patologie, perciò può non trattarsi, obbligatoriamente, di quella in questione. Può essere descritta dal bambino, come una sensazione in cui l’ambiente circostante inizi a ruotare o viceversa, che il corpo ruoti intorno all’ambiente.
Sia nel bambino che nell’adulto, le cause della vertigine possono essere periferiche o centrali. Per le prime, si intende qualsiasi patologia che riguardi l’orecchio, il labirinto o il nervo vestibolare, accompagnate frequentemente da disturbi uditivi. Mentre, nel secondo gruppo, l’interesse viene rivolto verso le vie vestibolari centrali, tra cui anomalie congenite, cause familiari e cause acquisite.
La causa di vertigine più comune in età pediatrica è la vertigine parossistica dell’infanzia (VPI), caratterizzata da brevi e ricorrenti attacchi, dove si è impossibilitati a mantenere il proprio corpo in equilibrio. Inoltre, vengono associati altri sintomi, come lo spavento, il nistagmo (movimento involontario), la nausea, il vomito e il pallore cutaneo. Il bambino, preso da questi sintomi, andrà alla ricerca di un oggetto su cui appoggiarsi.
Perché avvengono le vertigini nei piccoli
Non esiste un preavviso che può aiutare ad evitare il danno, inoltre, queste crisi capitano senza cause apparenti e si risolvono autonomamente in un breve lasso di tempo. Solitamente si manifesta nei bambini dai due ai sei anni, eppure può capitare anche in età successiva. Crescendo, iniziano a sparire, ma i bambini che ne hanno sofferto durante l’infanzia, tenderanno a sviluppare cefalee ed emicranie, anche una volta raggiunta l’età adulta.
Verso i sette anni, fino ai dodici, possono presentarsi emicranie vestibolari, manifestandosi con vertigini di intensità medio-forte, che impediscono le attività quotidiane. Hanno una durata di circa cinque minuti, ma possono arrivare, addirittura, a settantadue ore. Inoltre, l’emicrania può portare a sviluppare un determinato fastidio per le luci, i rumori, la nausea e il vomito.
Esiste anche la vertigine posizionale benigna, nella quale, il capogiro viene avvertito nei cambi di posizione e quando si muove la testa. Si possono verificare anche al mattino, quando ci si alza, la sera prima di andare a dormire, girando la testa sul cuscino o chinandosi per raccogliere qualcosa. Nel momento in cui si presenta è molto forte e dà l’impressione che l’ambiente circostante si stia muovendo. La durata è di pochi secondi o pochi minuti, ma è di grave intensità e può essere accompagnata da nistagmi, nausea, vomito, tachicardia e sudorazione.
Come abbiamo già detto, quando il problema riguarda i bambini, tende a sparire da solo, tuttavia è sempre meglio contattare un medico e saper riconoscere i sintomi. Perciò ricapitolando, dovreste fare attenzione ai vostri figli, se presentano: nistagmi, cambi di posizione repentini, come posizionano la testa, eventuale presenza di casi di cefalea in famiglia.
Nei momenti critici, i genitori dovrebbero tranquillizzare il bambino, cercare di farlo riposare, attuare cambiamenti nelle abitudini e nello stile di vita, per evitare movimenti che scaturiscano vertigini. In base all’età, alla frequenza e all’intensità delle crisi, il vostro medico sarà in grado di prescrivere la giusta terapia e cercare, insieme, le giuste cure che possano aiutare il bambino.