Ma vi ricordate del tennista Mats Wilander? L’olandese oggi fa l’allenatore e opinionista, in passato si piegò all’italiano Canè.
Sicuramente è bello andare a ricordare campioni del passato che forse un po’ troppo presto sono stati dimenticati. L’olandese Mats Wilander, classe 1964 di Vaxjo è uno di questi, professionista serissimo e in grado di raggiungere vittorie straordinarie.
Nonostante questo, nel 1990 fu sconfitto nella Coppa Davis da un italiano di seppur buon livello non alla sua altezza, come Paolo Canè. Il “nostro” si trovava di fronte a un vero e proprio mostro sacro con l’obbligo di fare almeno bella figura. Tutti erano convinti che non sarebbe riuscito a portare a casa nemmeno un set, alla fine invece prevalse al meglio dei cinque. Fu una gara molto complicata dove Canè passò in vantaggio al primo set col risultato di 6-4.
Nonostante questo la partita sembrava già terminata dopo il terzo set con l’olandese che l’aveva ribaltata grazie a due set di grande intensità e vinti per 3-6, 4-6. Fu allora che Canè tirò fuori la migliore partita della sua carriera in una giornata di caldo torrido e sulla superficie preferita dal suo grande avversario. Eppure fu protagonista di un quarto e quinto set con una personalità straordinaria, riuscendo a portare a casa il risultato vincendo 7-5, 7-5.
Canè batte Wilander, ma la Coppa Davis va agli americani
L’Italia superò nel primo turno la Svezia per 3-2 nella Coppa Davis 1990 proprio grazie alla vittoria di Paolo Canè sull’allora numero uno del mondo Mats Wilander. Gli azzurri però non ebbero grande fortuna e furono eliminati al turno successivo, quando nei quarti di finale furono piegati per 5-0 contro l’Austria giocando sempre sulla terra ma indoor. Alla fine l’Austria fu sconfitta per 3-2 in semifinale dagli Stati Uniti che si aggiudicarono la finale a Saint Petersburg, in casa, contro la prima.
Gli oceanici erano arrivati con un grande percorso. Avevano battuto al primo turno la Jugoslavia, molto forte in quel periodo, superando poi nei quarti la Nuova Zelanda e in semifinale l’Argentina. In finale però prevalse lo strapotere di un tennista eccentrico come Andre Agassi, l’intelligenza di Michael Chang e la bravura della coppia formata da Rick Leach e Jim Pugh.
Chi è Mats Wilander?
Mats Wilander oggi fa l’allenatore di tennis e l’opinionista in televisione. Nella sua carriera da coach ha seguito buoni tennisti come Marat Safin, Wayne Ferreira, Paul Henri Mathieu e Tatiana Golovin. Molto spesso l’abbiamo visto protagonista nel commento di incontri di tennis per Eurosport. Dal 2003 al 2010 è stato capitano del team svedese di tennis abbandonato poi l’incarico. La Svezia con lui ha raggiunto sempre buoni risultati senza mai retrocedere dal World Group.
Preparato e professionista, serio in carriera, ha raggiunto risultati straordinari. Basti pensare che la sua percentuale di vincite si attesta sul 72.01% con 571 vittorie e 222 sconfitte. Sul campo ha vinto tre volte sia l’Australian Open (1983, 1984 e 1988) e tre volte il Roland Garros (1982, 1985, 1988), ha vinto una sola volta gli US Open (1988) senza però mai riuscire a trionfare a Wimbledon dove per tre volte è arrivato, come risultato massimo, ai quarti di finale. Nel tennis di oggi avrebbe ricoperto il classico ruolo di tennista dal fisico possente che può essere distruttivo, proprio per questo in molti l’hanno accostato a Rafa Nadal.
Da anni Mats è sposato con la modella di origini sudafricane Sonya Mulholland. I due hanno costruito una splendida famiglia mettendo al mondo cinque figli e cioè Emma, Karl, Erik, Oskar e Travis. La sua famiglia si trova nell’Idaho e risiede a Hailey. Nonostante questo non sono mancati i problemi con il figlio Erik che ha dovuto affrontare una malattia molto rara come l’epidermolisi bollosa. Proprio per questo motivo Wilander insieme alla moglie hanno deciso di partecipare a varie campagne di raccolta fondi per combattere questa patologia.
Chi è Paolo Canè?
Oggi Paolo Canè fa principalmente il commentatore televisivo. Era considerato un campione sulla terra rossa dove amava giocare e dove ha conquistato tre tornei ATP perdendo due finali oltre a vincere quattro tornei Challenger.
Nella sua carriera raggiunge l’apice nel 1989 raggiungendo la 26esima posizione nella classifica ATP, ma è stato il primo italiano per ben 191 settimane. Non ha mai vinto un GRande Slam, com massimo risultato il secondo turno raggiunto agli Australian Open, al Roland Garros e a Wimbledon.
Era un tennista serio, sempre concentrato e grande professionista. Forse rispetto ad altri gli mancava qualcosa, ma comunque sul campo ha sempre messo tutto e dimostrato di essere all’altezza. Quella vittoria contro Mats Wilander rimane per lui una delle più grandi soddisfazioni anche se poi non portò al trionfo in Coppa Davis. I media dell’epoca dissero che era penalizzato da un servizio non all’altezza e da un fisico che con alcuni problemi fisici alla schiena gli impedì di esprimere tutto il suo talento. Fu anche protagonista di alcune polemiche per il suo poco autocontrollo in campo, tanto che Gianni Clerici lo soprannominò “Neuro-Canè“.
Di Paolo si parlò molto anche negli anni novanta sui giornali di gossip. Ebbe infatti una storia d’amore con la nota cantante Paola Turci che all’epoca, come oggi, era sulla cresta dell’onda. I due decisero però di non esporsi mai ai fari dei mass media, riuscendo a vivere la loro storia con tranquillità e senza mettere in mezzo nessun altro. Sicuramente nel tennis di oggi, dove sono aumentati moltissimo i ritmi, avrebbe trovato qualche difficoltà ma sulla terra rossa avrebbe ancora dimostrato di essere un grandissimo big.