Sedersi con le gambe incrociate è un qualcosa che accade frequentemente, ma sul lungo periodo può causare problematiche alquanto rilevanti!
La postura è la posizione che il corpo umano assume nello spazio. Spesso, tendiamo ad abituarci sin da piccoli a determinate posizioni, che poi col tempo diventano totalmente istintive, a tal punto che neanche ce ne accorgiamo. In realtà, però, sarebbe opportuno fare più attenzione a questi dettagli, perché possono incidere perfino sulla nostra salute.
Il concetto di spazialità è immediatamente successivo a quello di postura. L’equilibrio va definito come il miglior rapporto tra il soggetto e l’ambiente circostante, il cui terreno nei paesi sviluppati oggi è piano. Sia in statica che in dinamica, il corpo umano assume un equilibrio ottimale a seconda degli stimoli ambientali che riceve e del programma motorio che adotta in un preciso momento.
Sulla postura incide notevolmente il vissuto della persona nell’ambiente in cui vive. A determinarla sono anche stress, traumi fisici ed emotivi. Inoltre, capita di assumere posture scorrette per via del lavoro o dello studio e farle pienamente nostre mantenendole nel tempo. Altro aspetto significativo è la respirazione, oltre ad eventuali squilibri biochimici derivanti da un’alimentazione sbagliata.
Tutti questi fattori incidono a livello muscolare, creando uno stato di accorciamento permanente. Difatti, la postura di uomo e donna è in costante modificazione, un processo che non termina mai nell’arco di una vita più o meno lunga. Dovete sapere anche che determinate posture molto comode e all’apparenza alquanto banali, in realtà possono causare gravi problemi di salute a lungo andare.
È il caso, ad esempio delle gambe incrociate, una postura che viene assunta frequentemente nei momenti in cui ci si siede, per obbligo o volontà propria. Ebbene sedersi posizionando gli arti inferiori in quel modo aumenta il rischio di deformazioni dello scheletro e di problemi cardiocircolatori. A spiegarlo su ‘The Conversation‘ è Adam Taylor, direttore del Centro Studi di Anatomia Clinica dell’Università Lancaster.
Gambe incrociate da seduti: ecco gli effetti sul lungo periodo
Entrando ancor più nello specifico, tale posizione delle gambe da seduti può portare ad un disallineamento dei fianchi, facendo sì che uno sia leggermente più alto dell’altro. Come se non bastasse, favorisce il ristagno del sangue, che comporta un affaticamento del cuore.
Ciò aumenta considerevolmente le probabilità di contrarre una trombosi. Inoltre, può causare rilevanti problemi alla schiena, soprattutto se si mantiene a lungo questo tipo di postura. Insomma, è bene non sottovalutare quello che oggi ci sembra la normalità più assoluta, ma che un domani potrebbe rivelarsi nocivo per il nostro corpo.
Alcuni atteggiamenti, però, rappresentano dei veri e propri vizi, che è difficile cancellare o quantomeno diminuire in maniera importante. Ecco perché in questi casi vale la pena rivolgersi ad un professionista esperto, ossia il cosiddetto posturologo. Ufficialmente non esistono sulla carta, perché ad oggi non vi è ancora un titolo universitario professionalizzante, bensì soltanto corsi e master in posturologia.
Cosa fa il posturologo
Difatti, si tratta di una delle discipline che fanno parte della grande famiglia delle medicine complementari, cioè non integrate nel sistema sanitario nazionale e non regolamentate dal regime universitario.
Ad ogni modo, il posturologo – attraverso degli studi comunque approfonditi – è in grado di formulare diagnosi posturali ed elabora programmi di riabilitazione supportando fisioterapisti, osteopati, fisiatri, gnatologi, podologi e specialisti della vista. Si dedica allo studio scientifico e clinico della postura umana, sia in condizioni statiche che dinamiche.
Inoltre, individua i disordini recettoriali, che sono responsabili di eventuali disturbi oculari, vestibolari, stomatognatici e podalici. Grazie al loro intervento, è possibile mettere in atto una rieducazione posturale al fine di riportare armonia ed eliminare gli squilibri, generati dall’incongruenza tra gli input inviati al cervello ed il segnale di output trasmesso al sistema tonico posturale.
Le gambe incrociate e il rischio trombosi: ecco di cosa si tratta
Come scritto sopra, bisognerebbe evitare di incrociare le gambe anche per non incrementare il rischio di trombosi. Ma cos’è la trombosi? Per chi non lo sapesse, abbiamo a che fare con una patologia fatale, di cui soltanto un italiano su tre è a conoscenza. Motivo per cui è fondamentale prevenire: se presa precocemente, infatti, è possibile trattarla in maniera efficace, evitando complicazioni più gravi.
Questa malattia si genera dalla formazione in un vaso sanguigno di un coagulo di sangue, detto trombo, che ostacola la circolazione interna arrivando a causare la morte dell’organo (necrosi ischemica). È possibile anche il trombo si frammenti in parti più piccole, raggiungendo così qualsiasi organo del corpo umano. Neanche a dirlo, i danni in questo caso possono essere molto pesanti, come ad esempio l’infarto del miocardio o l’embolia polmonare.
E da quali segnali ce ne accorgiamo? I campanelli d’allarme possono essere l’aumento di volume, sensazione di calore, intorpidimento e arrossamento della zona o dell’arto interessato. Tra l’altro, i trombi si formano più facilmente nelle gambe. Insomma, a prescindere dall’età e dalla vostra condizione fisica, ricordatevi che la salute è il bene più prezioso e va preservata.
