Vino italiano, nuovo parassita distrugge i vigneti: ora è allarme

Le condizioni climatiche stanno mettendo a dura prova i viticoltori, determinando la diffusione di un parassita molto pericoloso.

Gli esiti dell’emergenza ambientale che stiamo affrontando si fanno sempre più visibili. Dopo aver passato un periodo caratterizzato dalla siccità, ora gli agricoltori devono fare i conti con le abbondanti precipitazioni che stanno interessando il Paese. A rimetterci sono diversi ambiti: da quello economico al settore alimentare, andando ad intaccare le nostre stesse abitudini.

Vino italiano, il parassita che danneggia i vigneti
Vino italiano, è allarme: il parassita che distrugge i vigneti – grantennistoscana.it

Recentemente è stato lanciato un nuovo allarme, in seguito a quelli provenienti dagli agricoltori impegnati nella raccolta di cereali e frutta, i quali si sono ritrovati ad affrontare un calo produttivo. Già nelle scorse settimane, infatti, erano stati messi in evidenza gli allarmanti risultati dell’“elevato tasso di umidità associata alle piogge” e gli “squilibri termici improvvisi”.

A parlarne era stato il presidente di Confagricoltura Viterbo, Remo Parenti, che in un’intervista al Messaggero aveva condiviso una serie di ipotesi per il futuro non molto rosee, facendo riferimento alle previsioni meteo. Il clima avverso ha determinato la diffusione di parassiti che vanno ad attaccare direttamente il raccolto e la situazione sembra essere destinata a peggiorare.

L’allarme viticolture lanciato dal Molise

I campi di cereali e le coltivazioni non sono gli unici ad essere stati colpiti dalle alluvioni. Anche i vigneti ne sono usciti danneggiati. In particolare in Molise, da dove arriva l’ultimo allarme lanciato dalla Ugl viticoltori, alla quale ha fatto eco la Coldiretti della regione. Per via delle piogge, i produttori non hanno avuto modo di accedere alle vigne (diventate impraticabili) e di poter effettuare gli adeguati trattamenti fitosanitari.

L'allarme lanciato dai viticoltori
L’allarme lanciato dalle associazioni dei produttori – grantennistoscana.it

Ciò ha determinato lo sviluppo di diversi parassiti della vite. I dati hanno sottolineato come il 40-50% della produzione lorda sia deteriorata: tutto ciò avrà senza ombra di dubbio ripercussioni molto gravi a livello economico. Coldiretti Molise, da parte sua, ha raccolto le testimonianze di numerosi imprenditori che, oggi, rischiano di dover rinunciare alla propria attività.

La diffusione di malattie fungine come la peronospora potrebbe mettere in ginocchio il settore vinicolo nella regione e non solo. Gli accadimenti recenti non hanno fatto altro che sommarsi a criticità presenti già da diverso tempo, strettamente legate alla più generale crisi economica scoppiata negli ultimi anni per via della pandemia di Covid 19, alla quale ha fatto seguito l’inizio della guerra tra Russia ed Ucraina.

L’appello delle associazioni

Le associazioni dei viticoltori hanno richiesto che venga confermato lo stato di calamità naturale. In una situazione simile, inoltre, si fa sempre più necessaria l’apertura di un dialogo tra la Regione Molise ed il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Come sottolineato da Coldiretti, le istituzioni hanno il compito di intervenire per poter identificare le possibili soluzioni da attuare.

È fondamentale che le aziende e gli imprenditori abbiano modo di contrastare “l’invasione” dei parassiti prima che sia troppo tardi. La Coldiretti, inoltre, ha posto l’accento sulla centralità del settore viticolo nel Molise e sulla crisi che lo sta interessando al momento: una “tempesta perfetta” che vede da una parte la peronospora, lo iodio e gli altri parassiti responsabili del deterioramento delle piante.

Dall’altra parte, invece, c’è la crisi che ha coinvolto il mercato provocando “ingenti giacenze di vino nelle cantine e soprattutto nelle cooperative”. Due fattori che, combinandosi insieme, potrebbero diventare causa della “destrutturazione del settore”. Ad essere stati colpiti dalle alluvioni sono, soprattutto, i comuni di Campomarino, Guglionesi, Portocannone e San Marino in Pensilis.

Peronospora e altri parassiti: di cosa si tratta e quali sono gli effetti sul raccolto

Peronospora e iodio sono i principali parassiti che stanno mettendo in pericolo i raccolti. La prima, in particolare, si manifesta con la comparsa di chiazze sul lembo delle foglie. Inizialmente di colore chiaro, queste diventano poi giallastre. In altri casi – ossia quando le infezioni si presentano successivamente al periodo primaverile, ad estate inoltrata – sono le foglie più vecchie della pianta ad essere interessate.

Il parassita che colpisce i vigneti
Il nuovo parassita che distrugge i raccolti – grantennistoscana.it

Il parassita riesce ad arrivare agli organi delle piante per via delle piogge abbondanti. Sfrutta proprio la combinazione di acqua e vento per raggiungere il raccolto. Quando l’umidità è particolarmente alta, i grappoli rischiano di ricoprirsi totalmente di muffa bianca. Anche lo iodio si sviluppa in condizioni caratterizzate da clima umido e si distingue per la presenza di una patina chiara sopra a foglie, frutti, germogli e fiori.

Originato da un fungo, provoca un arresto nella crescita della pianta. I suoi frutti diventano maleodoranti e non possono più essere consumati. Le foglie, inoltre, si fanno accartocciate per poi ingiallirsi e cadere. Tali malattie, se non vengono trattate con le giuste misure, possono avere conseguenze a dir poco disastrose. In primis per gli agricoltori, costretti a sostenere spese notevoli per contrastare la fitopatia.

D’altronde, l’acquisto degli strumenti necessari (come i teli per coprire le piante) è imprescindibile. In quest’ottica, diventa fondamentale un intervento da parte del Comune e dello Stato. Il settore viticolo sta affrontando un periodo molto duro e, per evitare il peggio, è necessario mettersi subito al lavoro per trovare soluzioni che vengano incontro ai produttori, come messo in luce dalle associazioni.

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