I cambiamenti climatici ci stanno mettendo di fronte a nuovi pericoli per la salute, come la West Nile, ma è opportuno fare chiarezza su questa malattia.
Avere paura è un comportamento umano normale, e anzi utile a proteggersi. Ma non dobbiamo cadere nell’errore di provare terrore per tutto quello che si trova intorno a noi, malattie “tropicali” comprese.
Negli ultimi tempi le informazioni riguardanti il cambiamento del clima sono caratterizzate da una forma di allarmismo generalizzata. Sicuramente l’uso sapiente delle parole riesce a innescare reazioni immediate e questo chi fa comunicazione lo sa bene. Se leggiamo un articolo di giornale dove si prospetta una nuova “pandemia” o una crisi sanitaria dovuta alle zanzare, è ovvio che andiamo ad approfondire. L’istinto è quello di conoscere le cose per difendersi, ed è un atteggiamento più che normale.
A volte però c’è chi si fa “prendere la mano” e usando determinate frasi può sortire l’effetto opposto: perdere di credibilità. La “politica del terrore”, dunque, può funzionare per un certo periodo di tempo, ma poi inesorabilmente perde il suo potere. Di certo c’è che crea comunque confusione. È qui che entra in gioco l’informazione corretta, coerente ed equilibrata. Andiamo dunque a capire bene cos’è veramente la Febbre del Nilo, una malattia trasmessa dalle zanzare.
Se vogliamo davvero capire quale sia la verità di un certo fatto, dobbiamo consultare realtà affidabili, e nel caso della salute sicuramente l’ISS lo è. Proprio nel sito dell’ISS si possono trovare le informazioni riguardanti la salute e anche sulle nuove malattie che stanno circolando in Italia, come quelle causate dal virus West Nile.
Si tratta di un virus che come suggerisce il nome non era tipico delle nostre latitudini ma i cambiamenti climatici hanno favorito la proliferazione di alcuni tipi di zanzare che possono veicolarlo. Il West Nile venne isolato negli anni ’30 in Uganda e monitorandolo si è capito che si diffondeva in Africa, Asia, Australia e America, per poi arrivare anche in Europa. In Italia sono stati segnalati alcuni casi, ma siamo ad uno stadio endemico, e sotto controllo.
La malattia, bisogna ricordarlo, non si trasmette da persona a persona, ma la si prende solamente se si viene punti da una zanzara infetta. In rarissimi casi è stato segnalato il contagio attraverso trasfusione di sangue o trapianto di organi. Il virus colpisce l’uomo ma anche alcuni animali, compresi i mammiferi, i cani, i gatti, i cavalli e gli uccelli.
In caso di infezione, solitamente la malattia si sviluppa in un arco di tempo che varia da 2 a 20 giorni.
I soggetti più a rischio sono le persone che hanno una capacità immunitaria compromessa, infatti solamente il 20% degli infetti presenta sintomi mentre gli altri sono asintomatici. In linea generale, se la malattia causa effetti, questi sono simili all’influenza, e comprendono:
Il decorso della malattia, in caso di soggetto generalmente sano, varia da pochi giorni a qualche settimana. La sintomatologia grave si presenta in genere su 1 persona ogni 150 e comprende – oltre alle manifestazioni sopra citate – sensazione di confusione e disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, e nei casi peggiori si arriva a forme di paralisi, encefalite, danni neurologici, coma e decesso. Più in particolare gli effetti gravissimi si manifestano in 1 persona su 1000.
Attualmente non esistono terapie vaccinali che prevengano l’insorgenza delle malattie, anche se allo studio vi sono alcuni prodotti. Dopo la diagnosi da infezione, i soggetti vengono trattati se necessario, con terapie atte a lenire la sintomatologia. In genere la malattia scompare in pochi giorni, in alcuni casi dopo qualche settimana.
Naturalmente, in caso si risulti infetti dal virus del West Nile, saremo monitorati dal medico curante per evitare l’aggravarsi della malattia e per non incorrere negli effetti gravi che, seppur rari, possono sussistere.
Sicuramente, il miglior modo per difendersi da un’eventuale infezione è quello di ridurre al minimo il numero di punture di zanzara. In questo senso valgono le regole generali diffuse dall’ISS e dal Governo. Come ad esempio proteggersi con le zanzariere o con i repellenti se furi casa, indossare abiti chiari, eliminare dal giardino i sottovasi e contenitori coi ristagni d’acqua.
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