La storia della paziente di Vite al Limite fa commuovere tutti: abusata e picchiata in famiglia, poi il colpo di scena nel programma.
In questi undici anni di Vite al Limite, il suo numerosissimo pubblico ha avuto la possibilità di apprendere le storie di tutte quelle persone che, stanche di dover fare i conti con i loro chili di troppo e i problemi che l’obesità comporta, hanno scelto di chiedere aiuto al dottor Nowzaradan per riprendere in mano le redini della propria vita. Tra le diverse che sono state raccontate, però, ce n’è stata una che è riuscita a toccare il cuore di tutti.
Entrata a far parte del programma di Real Time nel corso della nona stagione, la donna ha spiegato di essere stanca di dover vivere una vita che non poteva essere affatto definita tale e di avere seriamente intenzione di ritornare ad essere come una volta. Il suo peso superava di gran lunga i 250 kg e lei non ne poteva più di dover combattere con i suoi numerosi problemi di salute e di farsi assistere da suo marito.
A condizionare fortemente il suo peso di allora, come raccontato dalla diretta interessata, è stato un drammatico passato. Si tratta, infatti, di una storia di violenza fisica e mentale, che subito ha lasciato di stucco. A questo punto, però, cerchiamo di capirne qualche cosa in più insieme.
La paziente di Vite al Limite lascia tutti sotto shock: storia da brividi
Ogni paziente ha raccontato la sua storia alle telecamere di Vite al Limite e ciascuno di loro ha fatto chiaramente comprendere cosa si nasconde dietro quei chili di troppo. Nella stragrande maggioranza dei casi, l’ossessione per il cibo non è solo condizionata dalla voglia di mangiare e di soddisfare il proprio desiderio, ma anche dall’intenzione di affogare i propri dispiacere in hamburger, patatine fritte, dolci, torte e molto altro ancora. A confermarcelo, è la storia di Krystall Hall. Vi ricordate di lei? Ecco com’era ai tempi della sua partecipazione:
Appena trentaquattrenne ai tempi di Vite al Limite, Krystall Hall ha rivelato di dover fare i conti con la sua obesità sin da quando era piccola. Considerato da sempre il suo porto sicuro, la donna dell’Ohio ha raccontato di aver sviluppato la sua ossessione verso il cibo da bambina quando, per tanti (forse troppi) anni è stata violentata psicologicamente e fisicamente da chi l’avrebbe dovuta proteggere.
Un evento drammatico, da come si può chiaramente comprendere, che l’ha fortemente condizionata. Krystal si è ritrovata, quindi, completamente da sola a fronteggiare una situazione più grande di lei. Ed è stata costretta a rifugiarsi nel cibo per trovare conforto.
A lungo andare, però, questa sua cattiva abitudine le ha presentato il conto: a soli 34 anni già pesava 280 kg, provocandole una totale dipendenza da suo marito. La Hall, infatti, non poteva fare niente se non con il suo aiuto, nemmeno una semplice doccia.
Cos’è successo, però, a Krystal una volta entrata a far parte del programma di Vite al Limite? È riuscita nel suo intento come Diana Bunch oppure no? Scopriamolo insieme.
Come sta oggi Krystal dopo Vite al Limite
Nel corso di questi anni di Vite al Limite, abbiamo capito che tra il dire e il fare, c’è davvero di mezzo il mare. E a confermarcelo, è stata proprio Krystall. Seppure fortemente intenzionata a ritornare in forma, la Hall non è riuscita affatto nel suo intento. Certo, i primi risultati è riuscita ad ottenerli e il dottor Nowzaradan ne era estremamente soddisfatto, ma – forse il sopraggiungere della pandemia – tutto ad un tratto tutto è cambiato.
In un anno intero a Vite al Limite, Krystall è riuscita a dimagrire poco meno di 20 kg, spingendo il medico chirurgo iraniano a negarle l’intervento di bypass gastrico. Una decisione estrema, non ci sono dubbi, ma pur sempre inevitabile. Cosa sappiamo, ad oggi, sul suo conto?
Purtroppo, Krystall sembrerebbe essere completamente sparita dai radar del suo pubblico. Ad oggi, infatti, pare che la donna non sia iscritta sui social. Pertanto, non ci è dato sapere se è riuscita a mantenere le promesse fatte a Nowzaradan e se, quindi, sia riuscita a sottoporsi all’intervento oppure se ha abbandonato tutto. In ogni caso, ci auguriamo che non abbia perso la speranza di ritornare a vivere.