Dusan Vlahovic è pronto ad un nuovo capitolo della sua carriera: le voci sul suo addio si fanno insistenti, chi potrebbe sostituirlo?
Quella che si concluderà domenica 4 giugno (il 10 per l’Inter che si gioca la finale di Champions League contro il Manchester City) doveva essere la stagione della definitiva consacrazione di Dusan Vlahovic. L’attaccante serbo è giunto in Italia grazie alla Fiorentina, che ha puntato su di lui quando era ancora molto giovane e lo ha aspettato finché non è esploso nella stagione 2021/2022.
Nella prima metà dello scorso campionato il centravanti era una sentenza ed ha messo a segno la bellezza di 17 reti in 21 partite con la maglia della viola. A gennaio è giunto il trasferimento a Torino alla corte di Allegri. Dusan doveva essere l’arma in più della Juventus nella seconda parte della stagione, ma il serbo ha faticato ad inserirsi nel gioco dei bianconeri e ridotto notevolmente la sua incidenza in zona realizzativa (7 gol in 15 presenze).
Quest’anno dunque tutti si aspettavano grandi cose da lui e ad inizio stagione sembrava che Vlahovic avesse finalmente trovato il ritmo giusto e si fosse caricato la Juventus sulle spalle. Nonostante alcune difficoltà corali, l’attaccante aveva trovato una continuità realizzativa ed era costantemente il migliore dei suoi in campo. Prima della pausa mondiale i bianconeri avevano anche ritrovato continuità di risultati, candidandosi ufficialmente come principale rivale del Napoli di Spalletti.
Caos plusvalenze e stipendi: la penalizzazione e i processi
L’annata si è complicata notevolmente quando è emersa la notizia dell’indagine nei confronti della dirigenza juventina. Mentre gran parte dei calciatori si trovavano in Qatar, infatti, la notizia è emersa in tutta la sua dirompente potenza ed ha mandato nell’oblio la società torinese. In seguito all’accaduto tutta la dirigenza bianconera, compreso il presidente Andrea Agnelli, ha rassegnato le dimissioni, quindi è cominciata una lunga ed estenuante battaglia in tribunale.
Il 20 gennaio è arrivata la prima sentenza sportiva con una penalizzazione di 15 punti per le false plusvalenze. La Juventus è dunque passata dall’essere una delle pretendenti al titolo a dover lottare per ottenere un posto in Europa League. Allegri ha fatto un gran lavoro con il gruppo, riuscendo a compattarlo e ad ottenere una continuità di risultati che ha consentito alla squadra di risalire posizioni in classifica.
A fine aprile è giunta la sentenza sul ricorso presentato dai bianconeri che ha di fatto tolto i punti di penalizzazione e rimesso in gioco i bianconeri per un posto in Champions League. Tutti sapevano però che quella non sarebbe stata la decisione definitiva e che con ogni probabilità sarebbe giunta nuovamente una sanzione. La squadra ha giocato senza pensarci, lottando fino a tre giornate dalla fine per un posto nell’Europa che conta.
Poi la settimana scorsa il definitivo tracollo: penalizzazione di 10 punti – questa volta definitiva – sconfitta nella semifinale di Europa League, doppia sconfitta con Empoli e Milan che ha eliminato qualsiasi velleità bianconera in vista della prossima stagione. A meno di un harakiri di Roma e Atalanta, infatti, l’anno prossimo non ci saranno né la Champions né tantomeno l’Europa League.
Patteggiamento per il processo sul caso stipendi
Se la società di Elkann ha lottato tutto l’inizio anno per far togliere la penalizzazione e avere una chance di arrivare in Champions League, per quanto riguarda l’altro filone d’inchiesta, quello riguardante il caso stipendi, la società ha deciso di patteggiare con la giustizia sportiva. Pochi giorni fa è giunto l’annuncio da parte della stessa Juventus, con il quale veniva spiegato che verrà pagata un’ammenda di 718mila euro e non ci saranno ulteriori penalizzazioni.
La giustizia sportiva ha accettato il patteggiamento solo dopo aver avuto rassicurazioni da parte della società torinese che non avrebbe cercato di fare ulteriori ricorsi. Resta adesso da attendere la conclusione dell’iter processuale della giustizia ordinaria e di quello dell’Uefa. Il massimo esponente politico del calcio europeo, infatti, ha aperto un’ulteriore indagine sul caso e valuterà se dovrà prendere delle decisioni ai danni del club per aver violato le regole sul fair play finanziario.
La Juventus riparte dalle cessioni importanti?
In pratica la prossima stagione sarà un anno zero per la Juventus. Non solo si scoprirà chi prenderà in mano le redini della società, ma si dovrà avviare un nuovo progetto sportivo. In un anno in cui c’è la concreta possibilità di giocare esclusivamente le competizioni nazionali, si potrebbe decidere di rifondare tutto, magari ripartendo dai giovani talenti messi in mostra in questa stagione e affiancando loro altri giovani talenti.
A spingere verso questa soluzione c’è la previsione di un netto calo di bilancio (una perdità stimata di 120 milioni di euro) il prossimo 30 giugno. Le perdite si sommano alla mancanza di entrate derivanti dalla qualificazione di Champions League e si pensa che la nuova dirigenza parta con un bilancio pari a 50 milioni di euro. Un budget risicato se si pensa all’alto monte ingaggi della rosa che porta a due sole soluzione: un rifinanziamento del capitale da parte degli azionisti o la cessione di pezzi pregiati. Visto che John Elkann ha escluso la prima ipotesi, l’unica rimasta è fare cassa con le cessioni.
Si partirà dal lasciar partire i calciatori in scadenza come Angel Di Maria e Adrien Rabiot. Andranno via sicuramente anche Leandro Paredes (l’argentino era solo in prestito), Alex Sandro e Cuadrado. Da questi addii la Juventus risparmierà sul monte ingaggi ma non otterrà guadagni poiché si tratta di calciatori in scadenza di contratto. Andrà valutata dunque anche la possibilità di cedere qualche pezzo importante e i fari in questo caso sono puntati su Chiesa e Vlahovic.
Il futuro di Vlahovic e Chiesa: chi al loro posto?
Chiaramente la Juventus valuterà offerte sui calciatori in ritorno dai prestiti come McKennie, Kulusevski, Arthur e Zakaria, per i quali però è difficile ottenere grandi cifre. Verranno valutate anche le offerte per i giovani talenti emersi quest’anno, tra tutti Iling jr. e Soulé, ma la priorità è capire cosa fare con Chiesa e Vlahovic.
L’esterno è appena tornato da un infortunio grave ed è in scadenza di contratto nel 2025. Attualmente potrebbe avere meno mercato rispetto ad un anno fa, il che potrebbe fare propendere per tenerlo un altro anno e venderlo quello successivo. Una manovra azzardata poiché Federico potrebbe accordarsi con un altro club e attendere la scadenza di contratto per andarsene a parametro zero.
Il centravanti serbo è quello più invogliato a lasciare, visto che è seguito con interesse da alcuni top club europei (Bayern Monaco, Manchester United, Psg, Chelsea e Newcastle). Inoltre ha il desiderio di riscattarsi dopo un’annata deludente (solo 14 reti tra tutte le competizioni) e di giocare la Champions League. Infine c’è da considerare che il feeling tra il calciatore e Allegri è ai minimi storici e che per ragioni contrattuali il toscano rimarrà anche la prossima stagione.
Ma in caso di addio, chi prenderebbe il suo posto? In prima linea c’è Arkadius Milik. Il polacco è molto stimato da Allegri e quest’anno ha fatto bene quando chiamato in causa. In alternativa potrebbe arrivare Gianluca Scamacca in prestito dal West Ham. Il centravanti italiano non si è ambientato in Premier League e con la Juve potrebbe tornare ai livelli dell’anno precedente e riconquistare la Nazionale.
Per quanto riguarda l’eventuale sostituto di Federico Chiesa, probabilmente si guarderà in casa. I paletti imposti dalla proprietà per il prossimo mercato infatti non consentono spese folli e dunque non potranno arrivare grandi colpi. Si punterà sulla sostenibilità e dunque su giovani di prospetto da far crescere. Tra i profili accostati alla Juve ci sono Frattesi, Carlos Augusto e Laurentié.