Hai in casa un sacco di vestiti e oggetti che sono in buone condizioni ma vorresti vendere? Ecco cosa devi sapere se vuoi farlo su Vinted.
Il sistema capitalistico ha avuto come conseguenza per gli acquirenti l’accumulo di oggetti che a distanza di un anno o più diventano superflui o che vengono sostituiti da altri più moderni e migliori. La corsa al consumismo porta le persone ad acquistare più di quanto gli necessita e le spinge anche a seguire trend e mode. Questa abitudine, specie in campo tecnologico può essere molto dannosa perché può portare a spese futili e a doversi disfare di dispositivi ancora funzionanti e potenzialmente utili a qualcun altro.
Proprio questo accumulo di oggettistica e questa rincorsa all’upgrade e alla moda ha permesso però la nascita di un fiorente mercato di compravendita di seconda mano. Un tempo tale compravendita avveniva solo nelle fiere cittadine, ma adesso ci sono diversi siti che consentono di avere visibilità e di vendere in Italia e all’estero. Il più noto è probabilmente e-Bay (piattaforma su cui si può vendere di tutto), ma esiste una sezione usato anche su Amazon, si può vendere sull’italianissimo Subito ed anche sul marketplace di Facebook o di altri social.
Per quanto riguarda il vestiario, in questi anni si è diffusa l’abitudine di utilizzare la piattaforma Vinted. A spingere l’utenza verso questo mercato dell’usato online è stata l’incessante pubblicità in televisione, ma a far fiorire la piattaforma sono state le condizioni favorevoli di vendita. Ad oggi, infatti, non è stata applicata alcuna commissione esterna e nessuna tassa sui guadagni dell’utente.
Vuoi vendere su Vinted? Ecco cosa devi sapere sulle tasse
Recentemente proprio la piattaforma di compravendita online ha aggiornato le proprie policy e informato la propria utenza che a partire da quest’anno ci saranno delle novità per quanto riguarda la tassazione. Questo significa che bisogna pagare le tasse su ciò che si guadagna vendendo vestiti o altri oggetti su Vinted? Non esattamente, la comunicazione riguarda la necessità di compilare un modulo in cui si indica quanto abbiamo guadagnato dalle vendite.
La necessità di compilare il modulo arriva dalla direttiva DAC7 dell’Unione Europea, con la quale si obbliga le piattaforme online di compravendita a fornire dati sui guadagni degli utenti. Ciò non significa che questo comporti il pagamento delle tasse, almeno qui in Italia. Nel nostro Paese, infatti, la vendita occasionale e non organizzata di oggetti di nostra proprietà non è soggetta a tassazione.
A spiegare meglio questa regola generale è stata l’utente TikTok Sara Commercialista, la quale ha spiegato che la vendita di oggetti usati di nostra proprietà non viene tassata dallo Stato, diverso è il discorso relativo alla vendita di oggetti acquistati e poi venduti come nuovi. Qualora infatti volessimo sfruttare la piattaforma per guadagnare dalla compravendita di oggetti saremmo obbligati a pagare le tasse su ciò che guadagnamo.