La Commissione Europea ha imposto un cambiamento netto a WhatsApp: le cinque novità che renderanno l’app differente dal passato.
Tutti ricorderanno sicuramente quanto successo nel gennaio del 2021, quando Meta ha deciso di imporre un cambiamento di policy all’interno di WhatsApp che gli utenti non potevano decidere di rifiutare. L’azione aggressiva dell’azienda ha fatto temere molti utenti che Meta volesse imporre delle scelte nocive per la privacy e che volesse vendere i dati personali degli utenti ad aziende di terze parti.
In quel periodo WhatsApp ha perso diversi utenti. Spaventati dalla sicurezza della propria privacy, queste persone hanno deciso di migrare su Signal o Telegram e di abbandonare l’app di messaggistica istantanea più diffusa al mondo. Altri, però, per esigenze lavorative e personali non hanno potuto fare lo stesso e alla fine si sono visti costretti ad accettare il cambio di policy senza avere ben chiaro cosa stessero accettando.
L’accaduto non ha solamente causato un danno all’azienda con la perdita di un ingente numero di utenti, ma ha anche sollevato un polverone tra i consumatori. Della questione si è occupata anche la Commissione Europea, la quale ha chiesto espressamente all’azienda di chiarire se effettivamente vende i dati degli utenti ad aziende terze parti o li trasferisce sugli altri social di proprietà (Facebook e Instagram). Ma ha anche chiesto che Meta si adeguasse alle disposizioni europee del Digital services act, in tema di trasparenza nelle comunicazioni con gli utenti che riguardano proprio gli aggiornamenti dei termini di servizio.
La prima notizia positiva per gli utenti è che Meta ha fornito documenti che provano che WhatsApp non cede i dati dei propri utenti alle aziende di terze parti e non li utilizza nemmeno per i social di proprietà. La condivisione dei dati è un’azione volontaria di quegli utenti che hanno deciso di aprire un account business per approfittare della possibilità di avere tutti i social, e dunque i relativi contatti, collegati.
L’azienda americana si è anche conformata alle disposizioni richieste dalla Commissione Europea, dunque adesso si atterrà a queste regole:
1- Spiegare in modo chiaro quali modifiche vuole apportare ai contratti con l’utente e quali conseguenze o cambiamenti può comportare per loro.
2- Inserire negli aggiornamenti la possibilità di rifiutare con la stessa facilità con cui si accetta i termini di servizio e l’aggiornamento. Dunque evidenziare allo stesso modo le due possibilità.
3- Inserire la possibilità di rifiutare l’aggiornamento dei termini di servizio anche tramite notifiche.
4- Inserire la possibilità di ritardare la decisione sull’accettazione o il rifiuto dei termini di servizio, così da poter valutare la decisione in un secondo momento.
5- Rispettare la scelta dell’utente, dunque evitare di continuare a mandare messaggi insistenti per convincerli ad effettuare l’aggiornamento che hanno già rifiutato.
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