WhatsApp nuovamente al centro delle polemiche: scoperto unâinquietante fenomeno che si verifica durante la notte.
Il gruppo Meta (ex Facebook) è stato spesso al centro dellâattenzione mediatica e dellâopinione pubblica per via della gestione poco chiara della privacy degli utenti e per il controllo dei contenuti sulle proprie piattaforme. Anche WhatsApp è stata spesso contestata per questi motivi ed un paio di anni fa câè stata anche una diaspora importante di utenti quando i gestori hanno obbligato tutti ad accettare dei nuovi termini di privacy che riguardavano la condivisione di dati tra le varie app dellâazienda.
Anni addietro persino i creatori di WhatsApp hanno segnalato la propria preoccupazione riguardo la gestione della privacy attuata da Meta. Alcuni di loro hanno persino deciso di allontanarsi dalla propria creatura, invitando lâutenza a diffidare di WhatsApp e a preferirgli Signal. Secondo loro, infatti, lâapp concorrente garantirebbe un maggior rispetto della privacy ed una maggiore sicurezza nel trattamento dei dati e delle conversazioni.
Un evento fatto emergere di recente su Twitter ha riportato lâattenzione collettiva sulla questione sicurezza e privacy su WhatsApp. Câè da dire però che a segnalare lâaccaduto è un membro di unâazienda concorrente e che il titolare di questa azienda ha da tempo ingaggiato una lotta aperta e pubblica contro Meta. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire cosâè successo.
Lâinquietante fenomeno che vede come protagonista lâapp di messaggistica istantanea piĂš diffusa al mondo è emerso grazie a Foad Dabiri, ex ingegnere di Google e oggi Director of Engineering di Twitter. In un tweet, lâingegnere ha mostrato come il suo Pixel 7 Pro abbia registrato un utilizzo non autorizzato del microfono da parte di WhatsApp nel corso delle prime ore del mattino.
Dabiri ha pubblicato una foto come testimonianza ed ha sollevato la propria preoccupazione, scrivendo: âWhatsApp ha utilizzato in background il mio microfono mentre stavo dormendo e finchĂŠ non mi sono svegliato alle 6, cosa sta succedendo?â. A questo Tweet ha risposto immediatamente Elon Musk â mai troppo tenero quando si tratta di parlare di Meta e delle sue proprietĂ â ritwittando la prova dellâutilizzo del microfono da parte dellâapp e aggiungendo un meno diplomatico: âNon ci si può fidare di WhatsAppâ.
Per quale ragione WhatsApp utilizza in background il nostro microfono? Si tratta di unâazione voluta o di un bug? Davvero Meta ci spia? Queste le domande che un poâ tutti si sono fatti nel leggere quanto sostenuto da Dabiri e Musk. A rispondere a questi quesiti e alle accuse ci ha pensato la stessa azienda americana.
Senza creare polemiche, WhatsApp ha fatto sapere di essere entrata in contatto con lâingegnere di Twitter che ha sollevato il problema, quindi ha aggiunto che â comâera logico che fosse â quanto accaduto non è causato dallâapp di Meta: âCrediamo che si tratti di un bug di Android che porta ad un errore di informazioni sulla dashboard della privacy. Abbiamo chiesto a Google di investigare per risolvere il problemaâ.
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